Risanare il lago di Sartirana e il sistema idrico collegato è possibile. Ma la Giunta dice, ''Non si può, non abbiamo i soldi''

"Merate non ha le risorse per finanziare un'opera così imponente, le dovremo cercare in Regione". Così l'assessore all'Ambiente Andrea Robbiani commentando il piano di fattibilità presentato dal professor Alberto Negri, l'idrobiologo che da decenni tiene monitorate le acque del lago di Sartirana per conto delle Amministrazioni comunali cittadine.

Non ci sono soldi. Sì, qualcuno schizzerà sulla sedia leggendo questa affermazione apodittica, e non tanto per l'insensata spesa di 3 milioni per riqualificare via Verdi, un'opera che potrebbe essere realizzata con una spesa nettamente inferiore rinunciando, ad esempio, alle due rotatorie. Ma soltanto ricordando le ultime spese approvate da questa Amministrazione, tipo i 90mila euro per illuminare l'Area Cazzaniga o i 300mila euro per sistemare il campetto di allenamento al comunale Enrico Ferrario che, fusione dopo fusione, verrà utilizzato sempre più da giocatori di altri paesi, prima Cernusco, ora anche Olginate. Oppure i 550mila euro per piazza Libertà di cui quasi nessun meratese conosce neppure l'esistenza. O ancora i 250mila euro per la corsia di accesso a via Terzaghi, gli 80mila per una videosorveglianza che non dà risultati se nelle piazze centrali la movida è incessante e mai repressa. L'elenco potrebbe continuare mentre per la riserva la spesa è di 38mila euro l'anno derivanti dalla regione più un intervento straordinario di 125mila euro di stanziamento chiuso a poco più di 70mila.

Uno per l'altro questo è il quadro. Naturalmente la Giunta decide come meglio crede e, evidentemente, nel valore paesaggistico, turistico, ambientale e economico della Riserva non crede.

Sono pure nate e subite decedute le giornate ecologiche. Per esempio, la Roggia Annoni, emissario del lago di Sartirana e fondamentale immissario dello stagno di San Rocco sta finendo sepolta sotto la vegetazione. Un'opera di pulizia e ripristino è indispensabile se si crede al valore del territorio col suo reticolo idrico minore. Così come San Rocco è la vergogna della città, sembra sempre più una pozza che emana miasmi, infestata da bisce e topi.

Ma anche qui il disinteresse è totale. La volontà ecologica della Giunta è iniziata e finita con la messa a dimora di un po' di alberi a Brugarolo, più o meno un decimo dei trecento abbattuti in pochi mesi.

Così, dato che non ci sono soldi, si dovrà attendere che la regione metta a disposizione il milione, milione e mezzo necessari per una azione di risanamento cui, con una Giunta lungimirante, dovrebbe seguire la sistemazione dell'arredo con chiosco, percorsi vita e tutto quanto fa ambiente e economia. Come del resto si fa ovunque la natura ha messo a disposizione qualche bellezza in più.

A Merate no. Tre milioni per uno stradone sono già stanziati, uno per ridare vita alla "perla incastonata nel verde della Brianza" come aveva definito il poeta e scrittore Cesare Cantù il bacino idrico, non si trova. Anzi, non c'è proprio.

Vorrà dire che a festa finita le centinaia di persone che passeggiano attorno al lago si trasferiranno sugli ampi e soleggiati marciapiedi di via Verdi. Dove certamente troveranno tranquillità e frescura.

Claudio Brambilla
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