Pagnano: don Riccardo per sette anni a Gessate accompagnò Elena e Diego, i bimbi uccisi a Margno dal papà, alla prima Comunione e alla Cresima. ''Una tragedia inimmaginabile''

Per don Riccardo Sanvito, giovane sacerdote originario di Osnago e da due anni responsabile delle comunità di Pagnano e Sartirana, quella di domenica scorsa è stata una delle messe più difficili da celebrare. Troppo doloroso il ricordo di Elena e Diego, i due fratelli gemelli di soli 12 anni, residenti a Gessate e soffocati il giorno prima dal padre, nella casa di villeggiatura a Margno.
L'emozione e il dolore a tratti hanno avuto il sopravvento, soprattutto mentre parlava del "male", durante la liturgia della parola.

Il giorno della prima comunione di Elena e Diego

Per sei anni, dal settembre del 2012 a settembre 2019, don Riccardo si è occupato dei giovani della parrocchia di Gessate, prima di essere trasferito di Pagnano e Merate. E' stato lui ad accompagnare Elena e Diego nel loro percorso di fede, dal catechismo fino alla Prima confessione, poi la Prima Comunione e infine la Cresima. Don Riccardo ha conosciuto anche papà Mario Bressi e mamma Daniela Fumagalli.
 "Elena e Diego erano due bambini solari, difficili da dimenticare... due bambini che ti rimangono in mente. Anche i genitori, due bravissime persone, a modo, molto presenti, attenti al cammino educativo di questi due bambini... Un fatto del genere non era immaginabile. Per il ricordo che ho io di questo papà non era prevedibile un gesto simile. Era coinvolto con altri papà nel gruppo di genitori dell'oratorio, di cui avevo in qualche modo favorito la nascita".
Don Riccardo ha appreso la tragica notizia solo nella tarda mattinata di sabato da una parrocchiana di Gessate.
"Sono stato avvisato sabato verso mezzogiorno da un'amica di Gessate che aveva saputo della tragedia. Poco dopo mi ha chiamato un papà che faceva parte del gruppo dell'oratorio e che era coinvolto in un rapporto di amicizia con Mario, amicizia in parte nata dal fatto, che i due avevano i figli della stessa età.  Elena e Diego avevano fatto il cammino del catechismo con suo figlio infatti...Mi ha chiamato perché se aveva conosciuto Mario e la sua famiglia era stato grazie al coinvolgimento in questo gruppo dell'oratorio, dove erano nate amicizie andate oltre all'ambiente parrocchiale.  Lo scopo dell'iniziativa era appunto quella di coinvolgere e unire quelle famiglie i cui figli frequentavano il percorso della catechesi, creando occasioni che favorissero l'incontro e la condivisione". 
 

Don Riccardo


Domenica durante la celebrazione della messa don Riccardo non ha potuto non far riferimento a alla tragedia.
 
"Le scritture della liturgia della parola parlavano del Male che abita il mondo e allora... non ho potuto non parlare di questo fatto che ha scosso anche la nostra comunità. Ho spiegato che da quando avevo appreso la notizia mi chiedevo: chi può sconfiggere un Male così grande? La risposta non può essere che quella di mettersi di fronte al Crocifisso, di fronte a Colui che il Male lo ha sconfitto. Solo Gesù Cristo ha vinto il Male, quindi dobbiamo fare entrare lui nella nostra vita. Noi dobbiamo avere un'unica certezza: che il Male non può vincere... il Cristo ha già vinto tutto il Male del mondo, tutto il Male che c'è nel cuore degli uomini è già stato vinto. Chi vuole salvare la propria vita la deve donare, Gesù ha salvato il mondo donando la propria vita e noi dobbiamo fare lo stesso, donare la vita per i nostri fratelli, i nostri figli...".
Don Riccardo conosce bene anche don Bruno Maggioni, parroco di Margno e originario di Montevecchia. 
"Sono d'accordo con quanto ha dichiarato, i due bambini sono già in Paradiso. Domenica gli ho scritto un messaggio perché portasse loro una carezza da parte mia. Ora preghiamo per papà Mario perché possa incontrare la misericordia di Dio.
Ho scritto ai sacerdoti di Gessate che sto pregando per Elena, per Diego, per Mario e per tutta la comunità. Ho voluto far sapere che sono loro vicino nella preghiera in questo difficile momento."
In questi giorni sono stati espressi giudizi, illazioni e congetture tremende, soprattutto nei confronti di papà Mario, che dopo aver ucciso i due figli si è tolto la vita lanciandosi dal ponte della Vittoria a Cremeno.   
"L'unico che può giudicare è Dio, nessun uomo può giudicare un altro uomo. Mi è capitato in questi giorni di leggere giudizi che nessuno in realtà ha il diritto di esprimere. Figuriamoci persone che non hanno mai neppure conosciuto o incontrato Mario. Io che lo conoscevo ma mai avrei immaginato una cosa del genere. Come neppure Daniela, sua moglie, altrimenti non gli avrebbe certamente affidato i figli. Se lo ha fatto è perché la mamma era certa di potersi fidare di quest'uomo".
A.Bai
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