L'educazione civica ritorna a scuola. Soddisfatto l'on. Capitanio

L'onorevole Massimiliano Capitanio
Sono poche le cose certe per quanto riguarda la ripresa della scuola a settembre e forse per questo non se ne parla. La prima è la data di ritorno sui banchi degli studenti, prevista per il 14 settembre, la seconda è l'introduzione dell'insegnamento dell'Educazione civica. L'inserimento della nuova materia è stato accolto con grande soddisfazione dall'onorevole Massimiliano Capitanio del gruppo Lega-Salvini Premier, che il primo giugno del 2018, aveva presentato in Parlamento la proposta di legge per l'istituzione dell'insegnamento dell'educazione civica nella scuola primaria e secondaria e del premio annuale per l'educazione civica. Nonostante l'approvazione della legge il Governo Cinque Stelle e Pd impose uno stop all'attuazione delle legge, che provocò le proteste della Lega. Qualche giorno fa però è arrivato il passo indietro. Il Ministero dell'Istruzione, infatti, ha inviato a tutte le scuole italiane le Linee guida per l'insegnamento dell'Educazione civica dal prossimo anno scolastico 2020-2021. La proposta dell'onorevole Capitanio si è dunque concretizzata, facendo diventare l'educazione civica una vera e propria materia di studio che avrà un proprio voto e alla quale verrà dedicato un minimo di 33 ore annuali. Nelle linee guida stilate si legge che saranno tre gli assi attorno a cui ruoterà l'insegnamento: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile e la Cittadinanza digitale. Gli studenti di tutta la penisola approfondiranno dunque la nostra carta Costituzionale, affiancando a ciò lo studio delle principali leggi nazionali ed internazionali, al fine di avere gli strumenti per conoscere diritti e doveri, diventando cittadini responsabili ed attivi. Ma non solo: i giovani saranno formati sul tema dell'educazione ambientale e sulla conoscenza e tutela di patrimonio e territorio, basandosi sugli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU. Ultimo, ma non meno importante, gli studenti faranno propri gli strumenti per essere utenti consapevoli e responsabili dei nuovi mezzi di comunicazione e degli strumenti digitali.


L'educazione civica approderà anche alla scuola dell'infanzia, dove si dovrà prevedere, attraverso il gioco, la sensibilizzazione delle bambine e dei bambini a concetti di base come la conoscenza e il rispetto delle differenze proprie e altrui, la consapevolezza delle affinità, il concetto di salute e di benessere.
Attraverso il concretizzarsi di questa proposta, l'Italia potrà ambire a formare cittadini responsabili, che fin da giovani abbiano a cuore il rispetto dell'altro e dell'ambiente circostante, non mancando di utilizzare un linguaggio ed un comportamento appropriati.
L'onorevole Massimiliano Capitanio si è detto estremamente orgoglioso del risultato che definisce "una vittoria non solo della Lega ma di tutto il Parlamento, considerando il sostegno trasversale che la mia proposta aveva raccolto da parte di tutti i partiti. Abbiamo fortemente voluto questa legge, ricordando l'intuizione di Aldo Moro che, per primo, sentì la necessità di 'pulire' il futuro ai nostri ragazzi. L'emergenza Covid non ha fatto altro che confermare quanto fossero necessarie e non più rimandabili certe istanze contenute nella legge: rispetto delle regole, educazione ambientale, educazione alla cittadinanza digitale. Non nascondo che, il prossimo anno, quando troverò nella pagella dei miei figli anche l'educazione civica, proverò un'emozione speciale".
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