RSA, allarme dei sindacati: se non riaprono al più presto avranno delle serie difficoltà

Catello Tramparulo
Primo degli argomenti che hanno voluto trattare nella triade di manifestazioni unitarie che si concluderanno domani, martedì 23 giugno, di fronte a Palazzo Lombardia, a preoccupare su tutto in questa cosiddetta fase 3 i sindacati della Funzione Pubblica è la questione delle case di riposo per anziani.
O riaprono al più presto, o molte strutture rischiano il tracollo economico. Questo, in sostanza, l'allarme lanciato nelle scorse ore dal mondo sindacale. La situazione nel Lecchese non è da meno e ricalca in buona parte quella di tutta la Regione.
''Più che i dati ufficiali del numero di contagi tra gli operatori e gli ospiti, che ancora non abbiamo, ora stiamo attendendo che le strutture riaprano'' il commento di Catello Tramparulo, segretario di FP Cgil Lecco. ''Mancano i protocolli di ATS e Regione Lombardia. Senza una procedura, che venga messa in campo il prima possibile, diverse RSA saranno costrette ad affrontare una difficoltà economica senza precedenti''.
In media, ha aggiunto Tramparulo, un terzo dei posti letto è vuoto e per il momento non c'è possibilità che nuovi ospiti possano entrare ad occuparli. ''E' un problema di sostenibilità che per forza di cose va recuperato con nuovi ingressi'' ha proseguito il segretario di FP Lecco. ''In diverse interlocuzioni che abbiamo avuto con i vertici di alcune RSA la problematica è già stata manifestata. Ciò non potrà che riflettersi sul personale, ed è ovviamente questo a preoccuparci maggiormente. Laddove esiste una contrattazione di secondo livello, quello che chiediamo è che gli impegni sul personale vengano mantenuti''.
Tutto però dipenderà, come aggiunto da Tramparulo, dall'impatto che il Covid-19 ha avuto non solo sulla salute di ospiti e operatori, ma anche sui bilanci.
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