Al Mandic solo consulenze ''telefoniche'' con l'infettivologo. Al Manzoni di persona
Le consulenze non urgenti per il Manzoni, invece, si legge nella missiva delle ore 11.30 "subiranno ritardi compatibili con la numerosità del personale medico presente".
Nella fase acuta del covid un infettivologo era fisso a Merate mentre prima la consulenza era solo su richiesta. L'attenuarsi della situazione di emergenza aveva portato a una riduzione delle presenze a 2/3 alla settimana ma per la visita finale con conseguente dichiarazione di guarigione totale (quindi dopo il secondo tampone) la valutazione a Lecco era d'obbligo non avendo Merate uno spazio abilitato. Ora terminata o quantomeno rientrata l'emergenza, si è tornati alla conferma della normalità. E quindi nuovamente alla penalizzazione del cittadino meratese.
"Ritengo sia di una gravità inaudita" ha commentato Francesco Scorzelli di USB "Gli organici in caso di "opportuno" ampliamento delle attività, devono essere subito integrati. Gradirei mi venisse spiegato perché per un residente a Verderio, sia sufficiente una consulenza telefonica e il residente a Lecco sia così fortunato da conoscere di "persona personalmente" (cit. A. Camilleri, Un covo di vipere, ed Sellerio) il medico di malattie infettive. Spero che la dott.ssa Piconi, vittima di queste scelte inqualificabili, non sia costretta a seguire l'esempio dei 25 anestesisti e del suo predecessore il dott. Bonfanti, preferendo altri luoghi di lavoro con gestioni differenti".