Piazza (ANCE): Split Payment: una norma assolutamente ingiusta
“Abbiamo sempre sostenuto l’ingiustizia di una norma come lo Split Payment e da anni ci stiamo battendo per eliminarla. Drena oltre 2 milioni e mezzo di Euro al sistema delle imprese, togliendo loro quella liquidità che, oggi più che mai, è fondamentale. Se veramente sarà confermata la richiesta di proroga che il Governo avrebbe avanzato in Europa, sarà l’ennesima prova che, invece di voler aiutare le imprese, si fa di tutto per farle chiudere!”
Sergio Piazza, presidente di ANCE Lecco Sondrio, riprende e rilancia il grido d’allarme che ANCE ha levato a livello nazionale su un pericolo reale che penalizzerebbe oltre modo le imprese: la mancata eliminazione dello Split Payment.
“Cinque anni or sono il legislatore aveva introdotto in Italia questa norma iniqua, che a detta di Bruxelles doveva e poteva avere solo carattere temporaneo.- continua Piazza – Ora, dopo che finalmente ne era prevista l’eliminazione, sembrerebbe che il Governo abbia avanzato la richiesta di prorogarla. Se così fosse, il Governo avrebbe gettato la maschera: dietro a tante promesse, solo il fumo! È evidente che si vuol far pagare ancora una volta alle imprese i costi sostenuti dallo Stato: con una mano ci danno liquidità, peraltro in tempi lunghi e in modo non efficiente, e con l’altra ce la tolgono subito!”
I dati testimoniano infatti che l’Italia è fanalino di coda dell’Ue per rimborso Iva (secondo Commissione Ue sono 63 settimane di media contro quella europea di 16): la mancata eliminazione dello Split payment significherebbe per le imprese dover aspettare anni per riavere il proprio credito. “Con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che consente di controllare in modo capillare i versamenti, è venuta meno anche la motivazione originaria di questa norma: la lotta all’evasione. Dunque basta retromarce e ripensamenti, che danneggiano il tessuto sano dell’economia del Paese”
Sergio Piazza, presidente di ANCE Lecco Sondrio, riprende e rilancia il grido d’allarme che ANCE ha levato a livello nazionale su un pericolo reale che penalizzerebbe oltre modo le imprese: la mancata eliminazione dello Split Payment.
“Cinque anni or sono il legislatore aveva introdotto in Italia questa norma iniqua, che a detta di Bruxelles doveva e poteva avere solo carattere temporaneo.- continua Piazza – Ora, dopo che finalmente ne era prevista l’eliminazione, sembrerebbe che il Governo abbia avanzato la richiesta di prorogarla. Se così fosse, il Governo avrebbe gettato la maschera: dietro a tante promesse, solo il fumo! È evidente che si vuol far pagare ancora una volta alle imprese i costi sostenuti dallo Stato: con una mano ci danno liquidità, peraltro in tempi lunghi e in modo non efficiente, e con l’altra ce la tolgono subito!”
I dati testimoniano infatti che l’Italia è fanalino di coda dell’Ue per rimborso Iva (secondo Commissione Ue sono 63 settimane di media contro quella europea di 16): la mancata eliminazione dello Split payment significherebbe per le imprese dover aspettare anni per riavere il proprio credito. “Con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che consente di controllare in modo capillare i versamenti, è venuta meno anche la motivazione originaria di questa norma: la lotta all’evasione. Dunque basta retromarce e ripensamenti, che danneggiano il tessuto sano dell’economia del Paese”