ASST Lecco, Cgil: riparte la protesta. La più grande azienda del territorio dica azioni e progetti per migliorare i servizi


La protesta dei lavoratori dell'ASST di Lecco è pronta a ripartire e le rivendicazioni rivolte alla dirigenza, se non avranno dei risvolti concreti, sfoceranno con lo stato di agitazione.
Ma quello che ci si aspetta soprattutto sono risposte a quanto accaduto sotto il profilo della sicurezza e della tutela dei lavoratori durante l'emergenza Covid.

L'ASST di Lecco è stata l'azienda che ha avuto il numero di contagiati tra i suoi dipendenti tra i più alti di tutta Italia. Si parla di 330 persone. Ci si aspettano centinaia di denunce da parte de

"Ancora oggi non è chiaro cosa sia successo in quelle terribili settimane" si chiede Catello Tramparulo della Funzione pubblica di CGIL e il pensiero va alle accuse di mancata messa a disposizione dei dispositivi di protezione nonchè dell'assenza di indicazioni operative nei primi giorni dell'emergenza che, stando alle accuse mosse alla dirigenza, potrebbero essere tra le cause del diffondersi rapido del virus.

A queste istanze, si aggiungono poi le richieste circa le ferie e le ore da smaltire, le assunzioni "vere" da mettere in atto, i progetti e le iniziative per migliorare la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro dei dipendenti.



ASST, RIPARTE LA PROTESTA

Le nostre rivendicazioni non passeranno in secondo piano, nonostante saranno distribuiti già nel mese di giugno importanti riconoscimenti economici (causa Covid-19) con la sottoscrizione degli accordi sottoscritti il 10 giugno tra la delegazione di parte pubblica ASST di Lecco e la RSU con le organizzazioni sindacali.

Per il personale della nostra ASST gli accordi prevedono: il riconoscimento un “premio” attraverso l’individuazione di quattro fasce di coinvolgimento nella gestione diretta e indiretta nella cura del paziente Covid-19, il pagamento delle indennità di malattie infettive e terapia intensiva e le risorse aggiuntive regionali RAR.

Al giusto riconoscimento economico, purtroppo, non è seguita una corretta analisi di quanto è successo sotto il profilo della sicurezza e gestione del personale.

Gli ultimi dati INAIL evidenziano che nel nostro territorio le lavoratrici e i lavoratori che hanno aperto una pratica di infortunio dal Covid-19 sono 600. Ricordiamo che i dipendenti dell’azienda socio sanitaria territoriale contagiati sono 330, quindi il conto è presto fatto.

Sono mesi che cerchiamo costantemente di porre al centro della discussione il tema della sicurezza, a partire dalle corrette procedure da mettere in campo per limitare al massimo la diffusione del contagio tra i dipendenti e l’utenza.

Ancora oggi non è chiaro cosa sia successo in quelle terribili settimane, abbiamo chiesto come organizzazioni sindacali e RSU di visionare il DVR (documento di valutazione dei rischi).

Quest’ultimo prevede il coinvolgimento dei rappresentati dei lavoratori della sicurezza (RLS)

Ora, rispetto all’adozione di questo importante documento, abbiamo chiesto quando e in quali modalità è stato formalmente aggiornato il DVR rispetto all’emergenza Covid-19.

Vogliamo capire il tipo di organizzazione che questa azienda intende assumere nella fase 2, in particolare un’attenta ricognizione del personale. Ancora oggi molte lavoratrici e lavoratori sono stati spostati, messi in mobilità da un presidio all’altro senza una formale comunicazione.

Restano molte incertezze sullo smaltimento delle ferie e delle ore recupero, ormai i dati sono fuori controllo.

È necessario e urgente approntare un piano straordinario di assunzioni “vere”, attraverso la stipula di contratti a tempo indeterminato.

Purtroppo l’ASST di Lecco versava già in una condizione di sofferenza prima dell’emergenza Covid-19, tanto da costringere il sindacato a proclamare lo sciopero generale.

A questo si aggiunge una scarsa propensione da parte dell’ASST nel mantenere corrette relazioni sindacali: spesso le nostre richieste restano inevase o dimenticate, ponendo il sindacato e la RSU in serie difficoltà.

Per tali ragioni, come FP CGIL sosteniamo le decisioni assunte dalla rappresentanza sindacale unitaria RSU, ovvero di aprire lo stato di agitazione di tutto il personale, per rivendicare condizioni di lavoro dignitose.

Chiediamo con forza assunzioni subito: è urgente dare respiro alle lavoratrici e lavoratori, è altrettanto necessario chiarire la politica messa in campo dalla dirigenza dell’ASST di Lecco rispetto al tema degli appalti e al ricorso alle agenzie di somministrazioni lavoro.

Ancora oggi ci chiediamo che senso abbia appaltare alle cooperative sociali interi reparti di degenza, determinando tra l’altro una disparità di trattamento tra lavoratrici e lavoratori che svolgono lo stesso lavoro

È giunto il tempo che la più grande azienda del territorio che “produce salute” chiarisca quali azioni e con quali progetti intende migliorare la qualità dei servizi ai cittadini, come valorizzare il territorio.

Dopo gli accordi economici riprende la protesta per i lavoratori e i cittadini.



Catello Tramparulo
Segretario Generale Fp Cgil Lecco

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