Riaprono gli ambulatori, attenzione al distanziamento. Il medico...sanifica
Una lettrice mi ha anticipato sulla vicenda dei poliambulatori. Le visite specialistiche da lunedì riprendono anche al San Leopoldo Mandic. Immagina le agende chiuse all'improvviso, con pazienti che attendono da mesi un consulto, quanto sono lunghe. Qualcuno per urgenza si sarà rivolto ad altri ma anche i centri privati hanno osservato il lockdown per cui difficile che la lista d'attesa sia diminuita.
Come procedere dunque? Settimana scorsa c'è stato un vertice tra la direzione degli ospedali e i primari. In quella sede sembra - ne sono certo ma non c'ero quindi meglio usare prudenza - che sia stata proposta una sorta di scacchiera dove, seguendo l'ordine cronologico il primo in lista viene visitato, il secondo no, il terzo sì, il quarto no e così via. La prima obiezione è stata se il criterio casuale fosse opportuno. Quanto meno è apparso indicato un consulto col medico curante del paziente per accertare la effettiva necessità della visita e aggiornare il quadro clinico. Un lavoro telefonico che - escluso il comparto amministrativo - doveva competere allo specialista nel mentre era intento a sanificare lo studio tra un paziente e l'altro.
Diciamo che la procedura non ha entusiasmato nessuno. Anche perché il medico di medicina generale potrebbe ovviare allo scavalco con l'urgenza.
Quindi da lunedì si torna alla normalità: ambulatori aperti con orari ordinari e ripristino delle agende di prenotazione; visite brevi 10-15 minuti e sanificazione dello studio a cura dello specialista.
Il rischio di assembramenti considerando la struttura del poliambulatorio è elevato. Vedremo lunedì che cosa succederà. Ti aggiungo però una riflessione: ma l'ufficio comunicazione non può diffondere un testo con tutte le indicazioni per i pazienti? Dopo una chiusura tanto lunga anche informare la cittadinanza sulla ripresa dell'attività specialistica sarebbe stato auspicabile.