Retesalute: lo scenario possibile è di un’azienda speciale 2.0 con Merate capofila come ai tempi della battaglia sull’acqua
Molto già si sa: per esempio la segnalazione alla Corte dei Conti sezione Controllo e alla Procura regionale della medesima Corte contiene molti elementi che indicano quanto meno una manipolazione dei bilanci da far tremare i polsi. Ma si attende con ansia la relazione del professor Ciro D'Aries, super esperto di problematiche della Funzione Pubblica che, secondo le anticipazioni del sindaco di Merate Massimo Panzeri, dovrebbe arrivare quanto prima, oltre che ai soci dell'Azienda speciale, anche alla Procura della repubblica di Lecco.
La segnalazione alla Corte dei Conti sembra più finalizzata all'analisi del coinvolgimento dei partecipanti a Retesalute, cioè ai Comuni e non alla partecipata verso cui la Corte stessa non dovrebbe avere giurisdizione.
Certo è propedeutica all'apertura ufficiale dei procedimento che porterà quasi sicuramente alla messa in liquidazione dell'Asp e alla nomina di un Commissario. Quanto ai debiti i Comuni soci dovranno farsene carico ma soltanto dopo che una società di revisione avrà certificato i bilanci dal 2015 al 2019 accertando senza ombra di dubbio l'ammontare reale della perdita.
Fine dell'esperienza di un'azienda speciale cui affidare i servizi alla persona? Crediamo proprio di no. Robbiani, Casaletto e Panzeri stesso sono stati categorici: il miglior veicolo per gestire i servizi sociali è proprio l'azienda speciale pubblica. Una posizione ferma, netta, che ricorda tanto da vicino quella che assunse Andrea Robbiani sindaco, nel durissimo confronto con i lecchesi sull'acqua pubblica. Posizione poi mantenuta con altrettanta fermezza da Andrea Massironi e dai suoi assessori. Ancora una volta Merate contro tutti? No, questa volta Merate non avrà solo un pugno di alleati, è probabile che nella costituzione di una Retesalute 2.0 ci saranno anche Monticello, Cassago, Brivio, Olgiate, Airuno, forse Santa Maria e dell'area dell'oggionese Ello, Nibionno e Sirone. E gli altri? Probabilmente quelli più vicini al PD punteranno a conferire i propri servizi una volta liquidata Retesalute 1 all'Impresa sociale di Lecco. Quelli meno allineati avranno la possibilità di scelta.
Uno scenario di fantapolitica? Può essere. Ma in questa fase sembra lo scenario più probabile.
Anche se l'auspicio è che tutto il meratese-casatese e parte dell'oggionese resti unito in un'unica azienda pubblica.
Che però, come ha tuonato Robbiani, deve essere governata dai manager, pagati - come ha sottolineato Procopio - non dalla politica. Di sinistra e di destra.