Merate: una telefonata nella notte e Lauretta di ''Casa Amica'' riceve un nuovo rene. Per lei è l'inizio di una seconda vita

Laura Biffi
Era finita al pronto soccorso di Merate per una banale emorragia ai denti ma ci erano voluti 4 anni prima che si scoprisse che quei parametri sballati che individuavano una sofferenza renale, erano in realtà i sintomi di una malattia rara. Troppo tardi ormai per poterla sottoporre a una cura sperimentale. Per lei restava solo il trapianto di rene. E quell'opportunità di tornare a una vita normale, senza più doversi sottoporre alla dialisi, è arrivata venerdì a mezzanotte quando Laura Biffi, classe 1985 di Casatenovo, conosciutissima a "Casa amica" di Merate dove lavora in segreteria, ha sentito squillare il telefono. "C'è un rene per lei e c'è la possibilità di un trapianto". Tempo 24 ore e per Lauretta era l'inizio di una nuova vita.
"Dal 2013, anno in cui ho avuto l'emorragia ai denti e mi hanno scoperto la carenza renale, anomala per la mia età, ho iniziato una trafila di esami" ha raccontato dal suo letto del Policlinico dove si trova dopo l'operazione e dove vi resterà almeno un altro paio di settimane, in isolamento per ragioni precauzionali data la delicatezza dell'intervento "ho fatto una visita nefrologica a Lecco e si pensava fosse lupus ma la biopsia non ha dato conferme. Sono andata avanti così fino a marzo 2017 fino a quando mi hanno mandato a Milano per degli esami specifici ed è risultato che ero affetta dalla sindrome emolitico uremica. Hanno cercato di tamponare la mia situazione con una cura sperimentale che nella maggior parte dei casi ferma la malattia ma la mia era in una forma troppo avanzata e quindi il primo dicembre 2017 ho iniziato la dialisi". Per Laura la vita cambia, le sue abitudini non sono più le stesse anche se con la malattia, fino a quel momento sconosciuta, aveva imparato a conviverci già da anni. Ora però gli era stato dato un nome. Nel febbraio 2019 viene messa in lista per un trapianto di rene con l'avvertimento che prima di tre anni non ci sarebbe stata alcuna chiamata. E invece... "Venerdì attorno alle 22 ero appena rincasata dopo la dialisi. Ad un certo punto suona il telefono e mi dicono di andare d'urgenza a fare gli esami a Lecco perchè c'era la possibilità di un trapianto nelle ore successive. Ho avuto un attimo di smarrimento poi mi sono ripresa. Alla mattina del giorno dopo ero già al policlinico e sabato pomeriggio sono entrata in sala operatoria". Laura si sveglia attorno a mezzanotte, 24 ore dopo la telefonata che le ha cambiato il corso dell'esistenza. E' stanca, un po' sofferente ma felice e consapevole che per lei ora sarà tutto diverso. "Ho avuto paura non tanto dell'operazione quanto di quello che sarebbe venuto dopo. I primi giorni sono duri ma ora mi aspetta un futuro diverso". Ad attendere Lauretta ci sono i famigliari ma anche i colleghi, in primis il presidente Fulvio Beretta, e i suoi ragazzi di Casa Amica di Merate che da venerdì notte, in un rincorrersi di messaggi, stanno facendo il tifo per lei. "Sono arrivata a Casa amica nel febbraio 2018 ed è stata la mia àncora di salvezza. Stavo attraversando un periodo buio, avevo lasciato il lavoro ed ero già in dialisi. Quando sono arrivata a Merate mi sono sentita accolta e apprezzata, mi hanno dato grande fiducia e in poco tempo mi hanno trasmetto tanto bene e una fiducia incredibile, non smetterò mai di ringraziarli". Dalla struttura di via Campi dove non vedono l'ora di poterla riavere e abbracciare perchè Laurtta...manca. "Fino a prima volevo fare un viaggio con la mia famiglia, sognavo un posto caldo al mare" ha concluso "Ora che il sogno si è realizzato voglio tornare alla mia vita normale, al mio lavoro con la famiglia e gli amici. A tutti loro un grazie per essermi stati vicino".
S.V.
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