Merate: 4 giovani musicisti interpretano a distanza Hey Jude con ''Dietro la lavagna''
Si chiamano Filippo, Francesco, Giacomo e Tosca, e sono i ragazzi che hanno raccolto al volo l’invito dell’associazione meratese Dietro la Lavagna di realizzare un video che riuscisse ad andare oltre le barriere del distanziamento sociale. Dall’idea della presidentessa Patrizia Riva, dunque, è nato “La musica per stare insieme”, un progetto che ha coinvolto quattro giovani musicisti che si sono cimentati nella performance di Hey Jude, cantando e suonando, rispettivamente, chitarra, pianoforte, batteria e violino. “Abbiamo deciso di rivolgerci ai giovani perchè loro, più di tutti, hanno sofferto e stanno soffrendo per questa situazione di isolamento” ha detto Patrizia Riva, spiegando che l’iniziativa è stata poi proposta al comune di Merate per essere inserita nel progetto “Contagiamoci di cultura”. Il suonare e cantare insieme si è dunque dimostrato un modo per mantenere vive le relazioni, e per produrre qualcosa di bello per se stessi e per gli altri.
Com’e` nato il video: “La musica per stare insieme”?
Da un’idea del nostro Presidente Patrizia Riva che descrive cosi` la nascita di questa idea: “Il blocco totale di tutte le attività, lavorative, scolastiche, culturali, ha determinato inevitabilmente il blocco delle relazioni.
Tutti chiusi in casa, senza incontrare più amici, colleghi di lavoro e compagni di scuola. Abbiamo pensato all’impatto causato dalle restrizioni sull’equilibrio individuale, soprattutto abbiamo pensato ai ragazzi/e per i quali la relazione con i pari è tutto….
Sul web tante iniziative culturali, gruppi di musicisti professionisti di importanti teatri hanno suonato e suonano a distanza per continuare così la diffusione della cultura anche da online.
Suonare insieme, in questo periodo di impossibilità fisica ad incontrarsi, ha un valore che va al di là della mera esecuzione musicale che può essere più o meno bella a seconda delle professionalità.
Suonare insieme significa lanciare un messaggio di speranza, di resistenza, di convinzione , ossia andare oltre il nemico invisibile che ci costringe all’isolamento,
significa anche mettersi, vivere proattivamente l’isolamento e non passivamente, significa pensare agli altri, a chi ti ascolta, fare qualche cosa per loro , prendersi cura di loro attraverso gli effetti benefici che la musica produce.
Con queste idee in testa abbiamo pensato di attivare i ragazzi affinche` si sentissero più vivi, comunicando ai loro pari con una modalità a loro vicina, cioè la musica.”
Abbiamo quindi proposto ad un gruppo di ragazzi con diverse esperienze musicali, di attivarsi di suonare e di realizzare un video.
Alcuni di loro hanno accettato, si sono organizzati autonomamente, hanno scelto una canzone ponte che potesse piacere ai più, ognuno ha registrato un video ed il sonoro, uno di loro ha montato il tutto ed ecco fatto.
Noi adulti abbiamo solo proposto, l’idea è piaciuta . E’ questa la cosa importante, che ognuno possa fare un pezzetto, e trovi il proprio piccolo spazio per dire ci sono e mi spendo anche per gli altri.”
E bravi ai nostri ragazzi!!