18. PAPPA GALLO




Se la mamma non la smette di farmi ancora l’aeroplano

io adesso gliela becco con il becco, quella mano.

“Un cucchiaio per il nonno, un cucchiaio per zia Ombretta…”:

alla fine m’è toccato ingozzarmi con la pappa.

 

Con ‘sta storia del cucchiaio che sembra un aeroplanino

la mia mamma mi fa fesso come se fossi un bambino:

“Mangia tanto e cresci forte, mio giallissimo pulcino!”

mentre io nascondo il becco nel mio santo bavaglino.

 

Che son stufo di becchime, miglio e crusca e insetti vari

mai che un giorno si mangiasse una bella carbonara.

Che lo vedo mio papà, camminare tutto fiero

dopo che si è divorato un hamburger tutto intero.

 

Un bel giorno anche io sarò un galletto con la cresta

sono piccolo e morbidoso ma anche io c’ho la mia testa:

e le idee che fanno ressa mentre mangio la mia pappa,

e un bel giorno volerò, insieme a tutta la mia flotta.

 

Noi galline abbiam le ali ma le usiamo solo in terra

ma io so che se vogliamo riusciremo a sollevarci,

non per spaventare i gatti, né solo per azzuffarci,

per staccarci dalla sabbia e volare nell’azzurro.


Stefano Motta
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