Merate: i negozianti pronti a ripartire con aperture lunghe, dispositivi e limitazioni

Ornella Comi e Francesco Sangiorgio
Hanno ancora una settimana di tempo per mettere a punto e attrezzarsi prima della riapertura. Ora le indicazioni che le associazioni di categoria hanno recepito dal governo e illustrato agli iscritti sono più chiare ma, certo, lo “shopping” come lo si intendeva un tempo, solo nei saldi di gennaio giusto per fare un esempio, non sarà più lo stesso. Gli assalti ai negozi modello “black friday” sono roba da archiviare, almeno per il momento.
I bar stanno ormai da una settimana lavorando con il take away e le difficoltà del caso per il cliente, banalmente aprire la bustina dello zucchero tenendo in mano anche il bicchierino, le librerie hanno aperto fornendo i guanti per sfogliare i volumi, ora toccherà al resto delle attività commerciali.
Abbiamo intervistato due commercianti “storici” del centro per capire come cambierà la gestione del negozio e quindi anche della clientela.
“Abbiamo ricevuto finalmente indicazioni precise su come operare” ha spiegato Ornella Comi di Lady abbigliamento in Via Carlo Baslini e rappresentante della Nostra Mela “a seconda della metratura ci potranno stare un commesso e un cliente, per un massimo di due alla volta. Per quanto riguarda l'abbigliamento è stato appurato che nessun tessuto porta il contagio e quindi una volta che la persona ha indossato il vestito è sufficiente fagli prendere aria, eventualmente utilizzare dei prodotti appositi o il vapore da spruzzare sulla tela ma non serve una sanificazione con l'ozono come si era pensato all'inizio. Quest'ultima soluzione avrebbe portato oneri non indifferenti e non è detto sostenibili per tutti, anche a livello proprio di organizzazione. Ora possiamo operare in maniera meno complicata ma sempre sicura. Per il resto ci saranno igienizzanti, distanze di sicurezza da mantenere, ingressi contingentati, mascherine e tutto quanto ormai noto”
"Abbiamo ricevuto tutte le indicazioni su norme e obblighi da rispettare" ha spiegato Francesco Sangiorgio dell'omonimo negozio di calzature in Piazza Prinetti "Ci stiamo dotando  di dispositivi di sanificazione e protezione personale, sia per i lavoratori che per i clienti. Dovremo effettuare due volte al giorno la pulizia con particolari prodotti che eliminano l'eventuale presenza del virus, passandoli sulle superfici con cui si viene a maggiore contatto. I dipendenti dovranno misurarsi la temperatura oppure produrre ogni giorno una autocertificazione per attestare il loro grado di salute. L'accesso al negozio dovrà essere garantito con la distanza sociale e la presenza di un cliente e di un addetto ogni 35/40 metri quadrati. Stiamo pensando di allungare gli orari di apertura e diluire così il numero delle persone che vengono a fare acquisti. Non è escluso che apriremo più spesso la domenica e magari nella pausa pranzo su appuntamento. Si chiede poi di incentivare il servizio omnichannel quindi con il cliente che sceglie già sul nostro sito internet uno o più prodotti e quando arriva in negozio li trova già pronti da provare, riducendo così il tempo di permanenza all'interno del punto vendita. Le scarpe si dovranno testare con calzini usa e getta, non si indosserà più nulla a piedi nudi e incentiveremo l'uso dei guanti".
Insomma le difficoltà non mancheranno ma la voglia di ricominciare è tanta così come quella di ritrovare un'apparente normalità.
S.V.
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