Accadeva 30 anni fa/96, 10-31 marzo: a 10 anni dalla legge Basaglia, meratese punta avanzata nell’assistenza psichiatrica

A dieci anni dall'approvazione della legge Basaglia il meratese fa il punto sul nuovo modello di assistenza psichiatrica. Da poco tempo in ospedale è giunto il dottor Ambrogio Bertoglio che ha riunito attorno a se una squadra di assistenti che punta soprattutto alle cure domiciliari, cioè ad assistere il paziente a casa, dopo che la logica manicomiale è definitivamente decaduta. A Como, nell'ex edificio psichiatrico c'era un reparto denominato "Merate" proprio perché ospitava molti dei 280 pazienti provenienti dal meratese.

L'ex edificio psichiatrico dove c'era un reparto denominato "Merate"

Il meratese si mostra subito caposcuola attivando quella che, estesa poi ad altri settori dell'assistenza domiciliare, sarà il modello di continuità tra l'ospedale e il territorio.

Primo a destra Ambrogio Bertoglio

Un piccolo Centro psicosociale (CPS) funziona già all'interno dell'Uss 14. Nel 1989 aveva gestito 411 pazienti per 183 dei quali si trattava del primo approccio con questa struttura. La quale, ormai, è del tutto insufficiente tanto che i vertici dell'azienda socio-sanitaria Locale predispongono un progetto per ricavare da uno stabile in disuso di via Parini a Merate la nuova sede del CPS. La Regione finanzia l'investimento con 850 milioni di lire; la superficie utile è di oltre 350 metri quadrati.

 

Il CPS di Via Parini

Ma se il CPS è il primo presidio non è certo sufficiente a rispondere alla domanda di assistenza psichiatrica. E infatti l'Ussl predispone un secondo progetto, più avanzato: un CRT, ovvero un Centro Residenziale di terapie, un centro terapeutico di riabilitazione, una struttura ricreativa, non medico-sanitaria. L'Ussl individua come luogo ritenuto idoneo Cascina Casati a Cernusco Lombardone in via San Dionigi. La notizia non rallegra i vicini ma alla fine sono i vertici aziendali a rassicurare tutti: gli ospiti sono persone apparentemente un po' strane diciamo, ma che si possono incontrare ogni giorno per strada. Sono persone che hanno bisogno di essere seguite ma che non creano alcun allarme sociale.

Il CRT di Cernusco

E poi c'è il terzo livello, quello riservato ai pazienti più "gravi": la Comunità Protetta. Questa serve per le patologie che richiedono un'assistenza a tempo indeterminato. Il progetto-obiettivo di regione Lombardia è chiaro e rigido nelle sue indicazioni: l'accoglimento dell'ospite nella Comunità Protetta è subordinato alla presenza sia di uno stato di malattia psichica perdurante e stabilizzata con riduzione del grado di autonomia, sia di una sfavorevole condizione socio-ambientale. Il Piano sanitario regionale prevede per il meratese-casatese una struttura capace di ospitare 20-30 pazienti. E l'Ussl individua la sede questa volta nel casatese a "Cascina Fiume" in zona Monteregio.

Cascina Fiume a Monteregio

Tante le notizie dal territorio. Partiamo da Verderio Inferiore dove il Consiglio comunale all'unanimità approva un documento da inviare alla Regione per chiedere l'avvio di una consultazione popolare mirata a fondere il paese con il gemello Superiore.

A Robbiate, invece, si scatena la bagarre sul Piano Regolatore molto estensivo ma scarso dal punto di vista viabilistico. Tra l'altro si denuncia che alcune pratiche edilizie siano arrivate in Consiglio prima delle osservazioni al Prg adottato.

L'architetto Diego Toluzzo predispone il progetto di sistemazione dell'area scolastica di Rovagnate. Investimento: 250 milioni di lire.

A Imbersago l'immobiliare della famiglia Castelbarco cambia assetto societario. Compaiono investitori locali e milanese, nascosti dietro paraventi societari che rilevano per 3,5 miliardi tutti i terreni nella zona del Monsereno per dare il via al più grande piano di edilizia residenziale che il paesino ricordi. Il sindaco dell'epoca pretende chiarezza ma lo strumento urbanistico qualcuno l'aveva approvato, indipendentemente dal reale proprietario dei terreni.

L'iter per il Parco di Montevecchia e Valle di Santa Croce prosegue tra continui ostacoli. Valentino Pelucchi sindaco di Viganò non parla, almeno con la stampa. Emanuele Ponzone di Sirtori si limita a dire che i nuovi confini creeranno un problema per il futuro ampliamento del centro sportivo. Amelio Galbusera di Rovagnate chiede un po' di spazio per la frazione di Monte; non seconde case, precisa, ma un minimo di sviluppo per i residenti. Più riottoso Luigi Bonanomi di Osnago che ha varato un Prg con un formidabile sviluppo edilizio che dovrebbe andare anche oltre la ferrovia, collidendo quindi con i confini del parco disegnati dalla regione. Ma si è ormai al termine della consigliatura, per cui il veterano primo cittadino non oppone troppa resistenza. Sono tutti democristiani, come Eugenio Mascheroni sindaco di Montevecchia cui competerà l'onere di trovare la quadra.

Merate conferisce la cittadinanza onoraria al dottor Emilio Meschi, "capo" del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) durante il periodo della resistenza del meratese. Contribuendo poi alla fine della guerra alla costruzione delle istituzioni democratiche locali.

Emilio Meschi

Ecco come si presentava la festa di San Giuseppe di Cicognola. Vista oggi, con la disposizione di stare tutti a casa, ma anche ieri, cioè quando vincoli e burocrazia imposero lo stop agli organizzatori, questa fotografia fa davvero riflettere.

Quindici minuti prima della mezzanotte del 21 marzo Giacomo Romerio prende la parola per l'ultima volta e, commosso, saluta tutti i consiglieri comunali ringraziandoli uno a uno per il lavoro svolto dal 1985. E' finita la consigliatura, e Romerio, settimo sindaco della città dal dopoguerra, non si ricandida. La sua immagine sarà affissa sul lato ovest della sala d'ingresso di villa Confalonieri. Mario Gallina si prepara a succedergli ma il fronte opposto sembra coagularsi attorno alle critiche alla variante di Piano regolatore che, tra l'altro, vede come progettista delle principali opere pubbliche l'ingegner Emilio Viganoni che quella variante l'aveva redatta in prima persona. La Dc ha ancora la maggioranza assoluta dei trenta consiglieri presenti in Aula, ma le elezioni del maggio 1990 non lasciano presagire nulla di entusiasmante per la balena bianca.

Nel primo pomeriggio del 19 marzo a Olgiate scoppia un incendio nei pressi del molino di Mondonico. In breve alimentato dal vento le fiamme attaccano tutto il bosco. Nella zona della vallata del Molgora impervia, densa di rovi nei quali è difficile districarsi, le squadre dei vigili del fuoco i volontari, la protezione civile le guardie ecologiche hanno lottato die giorni per arginare e circoscrivere l'incendio. In soccorso è giunto anche un elicottero della Forestale di Curno che ha imbarcato acqua dal lago di Sartirana scaricandolo poi con aggregati chimici ignifughi sulla dorsale della collina. Momenti di tensione e anche di pericolo per gli improvvisi cambiamenti del vento che spirando in senso contrario hanno portato le fiamme a lambire addirittura i pompieri. Dopo oltre due giorni con decine e decine di uomini in azione le fiamme sono state domate anche se la sorveglianza è durata poi diverse settimane. Ben diecimila metri quadrati di bosco sono andati completamente distrutti.

L'area dove si è scatenato l'incendio

 

96/continua

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