Merate, Greenpeace: ogni albero è un patrimonio da tutelare ora più che mai questo Comune dovrebbe ripensare agli spazi

Greenpeace - Onlus ambientalista e pacifista internazionale e apolitica nata nel 1971 a Vancouver - in un post pubblicato in rete attraverso la pagina Facebook del gruppo Greenpeace di Milano, invita il Comune di Merate a fare retromarcia sulla propria posizione e modificare il progetto di riqualificazione di Viale Verdi che sta approvando e che prevede - tra le altre cose – non solo l'abbattimento di qualche pino marittimo ma di più di venti alberi e la cancellazione dell’ultimo prato rimasto sul Viale nonché della pista ciclopedonale oggi esistente.
''Ogni piano di abbattimento dovrebbe essere vagliato da una commissione di cui facciano parte ambientalisti, biologi, ingegneri del verde e agronomi indipendenti" si legge "Ogni albero è un patrimonio da tutelare, non da abbattere. Ora più che mai il Comune Di Merate dovrebbe cogliere l'occasione per ripensare agli spazi, prendendo ispirazione dal progetto "spazi aperti" che include nuove piste ciclabili temporanee a basso costo e marciapiedi ampliati, per disincentivare l’uso dell’auto per decongestionare il traffico e rendere l’aria più respirabile, anche in virtù degli studi che legano la diffusione del Covid-19 alle polveri sottili. Abbiamo bisogno di alberi, di spazi, di ciclabili, non di parcheggi, ora più che mai''.

Sopra il parco del Centro Diurno Disabili e sotto la fila di alberi del viale, eliminati nel progetto di ''riqualificazione''

Un intervento che riporta l’attenzione su temi cari a Greenpeace, famosa per la sua azione diretta e non violenta per la difesa del Pianeta, dell’ambiente in generale, del clima e di questioni ambientali come il riscaldamento globale.
Ora più che mai, con la pandemia con cui il pianeta è costretto a fare i conti, depauperare il verde risulta ancora più illogico secondo Greenpeace. L’intervento da parte persino della Onlus internazionale è dovuto anche alla ipotizzata correlazione esistente tra inquinamento e diffusione del virus.

I pini marittimi davanti a scuola materna e asilo nido, eliminati nel progetto di ''riqualificazione''

Lo scorso 5 aprile l’Università di Harvard ha pubblicato Exposure to air pollution and COVID-19 mortality in the United States, evidenziando come «l’aumento di solo 1 μg/m3 di PM2,5 è associato a un aumento in media dell’8% del tasso di mortalità da Covid-19».
Secondo Greenpeace, ancor più in un momento storico così delicato, le città (e a quanto pare, anche le piccole cittadine) non possono rinunciare ai parchi e al verde urbano, primi alleati nella lotta all’inquinamento atmosferico.
L’intervento di Greenpeace a Merate non è evidentemente indice di sentimentalismo per una ventina di piante di quasi cinquant’anni né di nostalgico attaccamento a uno storico spazio verde da una parte dei residenti del Vicinato, ma dell’effettiva volontà da parte della Onlus ambientalista e pacifista di spronare il comune a un cambio di passo, ancora di più di fronte alle tragiche evidenze della crisi Covid e in un’area quotidianamente frequentata da bambini e disabili.

Come si legge sul sito di Greenpeace, “il Pianeta è la nostra casa, non c’è salute in un pianeta malato. Uomo e natura sono interconnessi. Se ci prendiamo cura del Pianeta, il Pianeta si prenderà cura di noi. Aiutiamoci a proteggerlo”.
Un chiaro invito per l’Amministrazione comunale meratese a ritornare sui suoi passi e, forse, anche a parte degli obiettivi che intendeva perseguire con il “Concorso di idee ViviAmoilViale” (indetto nel 2016) e che, tra l’altro, prevedeva la creazione di una pista ciclabile, presente infatti nel primo progetto presentato dall’Amministrazione ai cittadini.

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S.V.
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