17. MASCARPONE



Ho saputo che per legge devo uscire mascherato

è per questo che quest’oggi io mi sono preparato:

stringhe strette, cappellino, suola con il carrarmato

mascherina sul davanti color verde come il prato.

 

All’inizio tu pensavi che io fossi un ingrediente

per un dolce prelibato che chiamano “tiramisù”

e io su ti farò andare, non appena si potrà

ritornare a camminare per i monti e in città.

 

Per adesso noi sogniamo stelle alpine e passeggiate

e quei bagni rinfrescanti tra i laghetti e le cascate,

e le gambe un po’ pesanti, e la vista del rifugio

proprio quando si è ormai stanchi ed il cielo si fa grigio.

 

Io la maschera l’ho messa, anche se non so perché,

che la puzza perlopiù vien da dentro, e la fai te,

col piedone bel sudato e la calza rossa e blu

se mi annusi bene bene svieni e non ti tiri su.

 

C’è un profumo che mi porto dentro ad ogni gita insieme

è la resina dei pini che costeggiano il sentiero,

è la gioia di vederti che cammini senza freno

e i problemi stanno a casa, mentre il sole ti fa bene.

 

Caro amico chiuso in casa, che vagheggi alla finestra

le avventure di una volta, col caschetto sulla testa

con lo zaino sulle spalle, con la corda e il moschettone:

anche io non vedo l’ora. Il tuo amico Mascarpone.


https://youtu.be/64N-maNXsBc


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Stefano Motta
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