Il Covid-19 ha fatto aumentare la mortalità nel Lecchese del 174% tra 20 febbraio e 31 marzo. Di 868 decessi, 238 positivi
Diffusi quest'oggi dall'Istat i dati che descrivono l'impatto dell'epidemia di coronavirus sulla mortalità della popolazione nel primo trimestre del 2020. Dati com'era prevedibile impressionanti per il nord Italia, meno per il centro e il mezzogiorno. Paradossalmente, la variazione percentuale dei primi due mesi, gennaio e febbraio, aveva fatto registrare in confronto alla media dello stesso periodo dei precedenti quattro anni, dal 2015 al 2019, diminuzioni in quasi tutta Italia ad eccezione della Sardegna. In Lombardia nei primi 60 giorni del 2020 erano decedute il 7,5% di persone in meno rispetto al periodo 2015-2019. Poi il Covid ha completamente rovesciato ogni statistica. La Lombardia si ritrova con un numero di decessi totali compresi tra il 20 febbraio e il 31 marzo di quest'anno di 27.279 unità, il che fa registrare una variazione del 186,5% rispetto ai quattro anni precedenti. Nessun'altra regione raggiunge un dato simile. (la seconda variazione più alta è quella dell'Emilia-Romagna, pari al 70,1%).
Andando a ricercare i dati che riguardano Lecco e il suo territorio nel dettagliato rapporto pubblicato quest'oggi dall'Istat, emerge che la provincia è tra quelle che hanno fatto registrare l'incremento percentuale tra i più alti d'Italia nel mese di marzo (confrontato sempre rispetto a marzo 2015-2019): 174% di decessi in più. Lecco è tra i territori che hanno fatto registrare questo dato a tre cifre, insieme a Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%) o Mantova (122%). Un dato anche piuttosto preciso, essendo stato raccolto dall'Istat nel 96,4% dei Comuni lecchesi, pari al 97,8% della popolazione. In totale, in Provincia di Lecco l'Istituto nazionale di statistica ha rilevato 868 decessi totali tra il 20 febbraio e il 31 marzo di quest'anno contro i 364 del periodo 2015-2019. I casi in cui risulta accertata la causa Covid sono 238, il 27,4% del totale.
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