Imbersago: 900mila schegge di ferro per il 'lupo che ulula alla luna' di Giuseppe Laini
Sarà che da bambino è cresciuto nella Curt dei fereé, la corte dei ferraioli di via Castelbarco a Imbersago che oggi non esiste più, o meglio, non è più la bottega dove suo nonno produceva a mano gli arnesi che servivano ai contadini. Giuseppe Laini, imbersaghese di 63 anni, ha preso spunto dal mestiere di suo avo e ne ha fatto una passione, alla quale ci ha aggiunto lo spiccato senso artistico che risulta dalle sue opere.
Dopo aver lavorato una vita per le Ferrovie dello Stato, oggi Laini si è reinventato artista scultore del ferro, per lo più figure di animali, interamente fatte a mano e molto spesso realizzate con materiali metallici di recupero. Il risultato è qualcosa di veramente particolare. E come la maggior parte degli artisti, anche Laini produce le sue opere dedicandosi ad esse con pazienza e precisione chirurgica. Basti pensare che per la sua ultima opera, un lupo di dimensioni reali che ulula, solo per riprodurre il manto ha utilizzato quasi 900mila piccoli pezzetti di ferro, tutti tagliati a mano con le forbici.
"Utilizzo per lo più materiale di recupero - ha raccontato Laini, presentando il lupo che ha finito di realizzare intorno a Natale - In questo caso, ho trovato delle lattine di olio per le automobili, le ho dovute prima bruciare, poi tagliare con le forbici in modo da realizzare il manto, che poi ho assemblato sullo scheletro dell'animale, che ho invece creato con del filo di ferro da muratore, saldando i pezzetti a fasce, uno sopra l'altro, in modo che non si vedessero i buchi".
Laini ha impiegato praticamente otto mesi per realizzare il suo lupo che ulula alla luna, eppure l'opera, per quanto molto ben realizzata, ancora non lo soddisfa del tutto. "Ora sto cercando di realizzare un San Francesco - ha spiegato - E' la prima volta che cerco di ricreare una figura umana. Ci vorrà di sicuro molto tempo, ma spero di riuscirci e di poterlo unire al lupo che ho appena terminato".
Nella sua collezione fanno parte, tra le altre, un'opera rinominata "La ladra", una volpe che ha appena catturato un volatile, poi una grande aquila, un gufo e persino un bellissimo fenicottero. Sono tutte riproduzioni che Laini ha realizzato con pazienza nel suo garage trasformato in una vera e propria bottega da artigiano.
"Ho sicuramente ereditato questa passione da mio nonno, si chiamava Gerolamo Panzeri, era il ferraiolo di Imbersago - ha raccontato - In paese, tanti anni fa, le botteghe si trovavano nelle corti. Io sono cresciuto vedendo mio nonno che lavorava il ferro per costruire gli strumenti dei contadini. Ci vuole molta cura per realizzare queste sculture, bisogna essere particolarmente pratici e saper usare la fiamma ossidrica per saldare bene i pezzi di ferro".
Molte delle sue opere sono già state esposte in alcune manifestazioni brianzole. Una volta giunto alla pensione, dunque, Laini ha trovato una nuova vita, in cui sembra trovarsi completamente a suo agio. "Ci sono alcune esposizioni in programma nei prossimi mesi ad Imbersago - ha concluso Giuseppe Laini - Una, in particolare, che probabilmente verrà organizzata a maggio, alla quale parteciperanno solamente gli artisti e gli artigiani imbersaghesi".
E Giuseppe non mancherà di certo.
Dopo aver lavorato una vita per le Ferrovie dello Stato, oggi Laini si è reinventato artista scultore del ferro, per lo più figure di animali, interamente fatte a mano e molto spesso realizzate con materiali metallici di recupero. Il risultato è qualcosa di veramente particolare. E come la maggior parte degli artisti, anche Laini produce le sue opere dedicandosi ad esse con pazienza e precisione chirurgica. Basti pensare che per la sua ultima opera, un lupo di dimensioni reali che ulula, solo per riprodurre il manto ha utilizzato quasi 900mila piccoli pezzetti di ferro, tutti tagliati a mano con le forbici.
"Utilizzo per lo più materiale di recupero - ha raccontato Laini, presentando il lupo che ha finito di realizzare intorno a Natale - In questo caso, ho trovato delle lattine di olio per le automobili, le ho dovute prima bruciare, poi tagliare con le forbici in modo da realizzare il manto, che poi ho assemblato sullo scheletro dell'animale, che ho invece creato con del filo di ferro da muratore, saldando i pezzetti a fasce, uno sopra l'altro, in modo che non si vedessero i buchi".
Laini ha impiegato praticamente otto mesi per realizzare il suo lupo che ulula alla luna, eppure l'opera, per quanto molto ben realizzata, ancora non lo soddisfa del tutto. "Ora sto cercando di realizzare un San Francesco - ha spiegato - E' la prima volta che cerco di ricreare una figura umana. Ci vorrà di sicuro molto tempo, ma spero di riuscirci e di poterlo unire al lupo che ho appena terminato".
Nella sua collezione fanno parte, tra le altre, un'opera rinominata "La ladra", una volpe che ha appena catturato un volatile, poi una grande aquila, un gufo e persino un bellissimo fenicottero. Sono tutte riproduzioni che Laini ha realizzato con pazienza nel suo garage trasformato in una vera e propria bottega da artigiano.
"Ho sicuramente ereditato questa passione da mio nonno, si chiamava Gerolamo Panzeri, era il ferraiolo di Imbersago - ha raccontato - In paese, tanti anni fa, le botteghe si trovavano nelle corti. Io sono cresciuto vedendo mio nonno che lavorava il ferro per costruire gli strumenti dei contadini. Ci vuole molta cura per realizzare queste sculture, bisogna essere particolarmente pratici e saper usare la fiamma ossidrica per saldare bene i pezzi di ferro".
Molte delle sue opere sono già state esposte in alcune manifestazioni brianzole. Una volta giunto alla pensione, dunque, Laini ha trovato una nuova vita, in cui sembra trovarsi completamente a suo agio. "Ci sono alcune esposizioni in programma nei prossimi mesi ad Imbersago - ha concluso Giuseppe Laini - Una, in particolare, che probabilmente verrà organizzata a maggio, alla quale parteciperanno solamente gli artisti e gli artigiani imbersaghesi".
E Giuseppe non mancherà di certo.
A.S.