Il PD sospende Marco Rusconi dal partito e su Palermo: ''Candidatura inopportuna''
Non si è ancora ripresa la dirigenza del Partito Democratico lecchese dal terremoto giudiziario e politico causato dall'arresto del sindaco di Valmadrera Rusconi e del consigliere nelle liste del PD Ernesto Palermo.
Ha poca voglia di parlare il segretario Fausto Crimella, che ha faticato a nascondere l'imbarazzo causato dalla vicenda, durante la conferenza stampa convocata stamane nella sede di via Parini.
Una conferenza alla quale non hanno partecipato però alcuni dei politici più direttamente colpiti. Mancava il sindaco Virginio Brivio, eletto anche con i voti di Palermo e, se le accuse venissero confermate, anche dei Trovato; mancava il vicesindaco di Valmadrera Raffaella Brioni e mancava anche il vicesindaco di Lecco Vittorio Campione, segretario cittadino nei giorni della caduta Faggi e della creazione delle liste dei candidati.
Diversi sono stai gli argomenti sui quali si è preferito non fare commenti.
"Sul piano giuridico non riteniamo opportuno esprimere alcun commento" è scritto nel comunicato stampa letto dal segretario, con la giustificazione che in queste 24 ore non si sarebbe riuscito a procurare l'ordinanza del Gip.
E nessun commento da parte di Marco Longoni, responsabile della segreteria delle società partecipate, nemmeno sulle perquisizioni negli uffici di Idrolario.
A tenere banco, e non poteva essere altrimenti, è soprattutto la candidatura di Palermo a sostegno del sindaco Brivio. Una candidatura che è oggi definita "inopportuna"
"Nel 2010 è stata fatta una valutazione sbagliata, per scelte e opportunità politiche che allora sembravano corrette. Ma già pochi mesi dopo Palermo era confluito nel gruppo misto per incompatibilità con altri membri del partito" ha commentato Crimella, che però esclude come l'operato del consigliere possa aver seriamente inquinato l'operato della giunta: "Non credo che l'attività svolta dal consigliere Palermo possa aver influenzato le scelte dell'amministrazione comunale di Lecco."
E nonostante sia stata una candidatura decisiva per la vittoria di Brivio al primo turno, oggi il partito cerca di smarcarsi, rinnegando quella decisione: "Ernesto Palermo non è mai stato iscritto al Pd, non ha mai partecipato alle iniziative organizzate dal partito sul territorio, non ci ha mai messo la faccia".
Parole che paradossalmente rendono ancora più incomprensibile quella candidatura.
Anche per quanto riguarda l'arresto di Marco Rusconi, l'impressione è che il partito non sia riuscito ancora a metabolizzare quanto successo. Se da un lato è stata infatti annunciata la sua sospensione dal PD, dall'altro si ribadisce ancora la stima verso il suo operato.
"Lo stupore del Partito Democratico per il suo coinvolgimento è dettato in particolare dal giudizio unanime sul buon operato del lavoro svolto in questi anni di attività amministrativa" con la precisazione inoltre che "Marco Rusconi non risulta accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso ma di corruzione".
Crimella ha poi risposto a quanti (primo fra tutti il senatore leghista Paolo Arrigoni) chiedono lo scioglimento dei consigli comunali di Valmadrera e Lecco: "Non avrebbe senso sciogliere il consiglio di Valmadrera ad un mese dalle elezioni. E anche per quanto riguarda Lecco, scioglierlo per la posizione di un ex consigliere appare una forzatura"
Chi oggi si aspettava dunque parole forti da parte della dirigenza PD è rimasto deluso.
L'impressione avuta è che la bomba politica innescata dagli arresti di ieri debba ancora davvero esplodere nelle stanze del partito. E se mai succederà, i più colpiti non potranno che essere coloro che nel 2010 si assunsero la responsabilità politica di decidere di candidare un personaggio come Ernesto Palermo.
Per ora non resta che aspettare lo sviluppo da un lato dell'indagine legata all'operazione Metastasi e dall'altro l'indagine e la riflessione interna al Pd.
Ha poca voglia di parlare il segretario Fausto Crimella, che ha faticato a nascondere l'imbarazzo causato dalla vicenda, durante la conferenza stampa convocata stamane nella sede di via Parini.
Una conferenza alla quale non hanno partecipato però alcuni dei politici più direttamente colpiti. Mancava il sindaco Virginio Brivio, eletto anche con i voti di Palermo e, se le accuse venissero confermate, anche dei Trovato; mancava il vicesindaco di Valmadrera Raffaella Brioni e mancava anche il vicesindaco di Lecco Vittorio Campione, segretario cittadino nei giorni della caduta Faggi e della creazione delle liste dei candidati.
Stefano Cazzaniga, Fausto Crimella, Marco Longoni
Diversi sono stai gli argomenti sui quali si è preferito non fare commenti.
"Sul piano giuridico non riteniamo opportuno esprimere alcun commento" è scritto nel comunicato stampa letto dal segretario, con la giustificazione che in queste 24 ore non si sarebbe riuscito a procurare l'ordinanza del Gip.
E nessun commento da parte di Marco Longoni, responsabile della segreteria delle società partecipate, nemmeno sulle perquisizioni negli uffici di Idrolario.
A tenere banco, e non poteva essere altrimenti, è soprattutto la candidatura di Palermo a sostegno del sindaco Brivio. Una candidatura che è oggi definita "inopportuna"
"Nel 2010 è stata fatta una valutazione sbagliata, per scelte e opportunità politiche che allora sembravano corrette. Ma già pochi mesi dopo Palermo era confluito nel gruppo misto per incompatibilità con altri membri del partito" ha commentato Crimella, che però esclude come l'operato del consigliere possa aver seriamente inquinato l'operato della giunta: "Non credo che l'attività svolta dal consigliere Palermo possa aver influenzato le scelte dell'amministrazione comunale di Lecco."
E nonostante sia stata una candidatura decisiva per la vittoria di Brivio al primo turno, oggi il partito cerca di smarcarsi, rinnegando quella decisione: "Ernesto Palermo non è mai stato iscritto al Pd, non ha mai partecipato alle iniziative organizzate dal partito sul territorio, non ci ha mai messo la faccia".
Parole che paradossalmente rendono ancora più incomprensibile quella candidatura.
Anche per quanto riguarda l'arresto di Marco Rusconi, l'impressione è che il partito non sia riuscito ancora a metabolizzare quanto successo. Se da un lato è stata infatti annunciata la sua sospensione dal PD, dall'altro si ribadisce ancora la stima verso il suo operato.
"Lo stupore del Partito Democratico per il suo coinvolgimento è dettato in particolare dal giudizio unanime sul buon operato del lavoro svolto in questi anni di attività amministrativa" con la precisazione inoltre che "Marco Rusconi non risulta accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso ma di corruzione".
Crimella ha poi risposto a quanti (primo fra tutti il senatore leghista Paolo Arrigoni) chiedono lo scioglimento dei consigli comunali di Valmadrera e Lecco: "Non avrebbe senso sciogliere il consiglio di Valmadrera ad un mese dalle elezioni. E anche per quanto riguarda Lecco, scioglierlo per la posizione di un ex consigliere appare una forzatura"
Chi oggi si aspettava dunque parole forti da parte della dirigenza PD è rimasto deluso.
L'impressione avuta è che la bomba politica innescata dagli arresti di ieri debba ancora davvero esplodere nelle stanze del partito. E se mai succederà, i più colpiti non potranno che essere coloro che nel 2010 si assunsero la responsabilità politica di decidere di candidare un personaggio come Ernesto Palermo.
Per ora non resta che aspettare lo sviluppo da un lato dell'indagine legata all'operazione Metastasi e dall'altro l'indagine e la riflessione interna al Pd.
Paolo Valsecchi