Lomagna: adottato il PGT. Scontro sul verde privato

Il consiglio comunale di Lomagna ha adottato il nuovo PGT. Maggioranza compatta a favore, mentre la minoranza si è astenuta. Nel breve discorso introduttivo la sindaca Cristina Citterio si è limitata ad appurare che il Piano di Governo del Territorio “riduce il consumo di suolo e agisce nelle azioni che consentono la riqualificazione degli spazi del territorio”.
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La parola è quindi passata all’estensore della pianificazione urbanistica, l’architetto Paolo Favole. La riduzione del consumo di suolo viene concentrata su un’unica porzione situata al confine a Sud. Nello strumento urbanistico in vigore si prospetta un’espansione di una struttura socio-sanitaria ipotizzata sul suolo di Usmate, un progetto mai partito nel Comune limitrofo che quindi non ha avuto bisogno di essere completato sul territorio di Lomagna. Del vecchio e solo Ambito di Trasformazione rimarrà destinata a servizi una superficie di 12.018 mq, mentre i restanti 31.622 mq vengono destinati all’agricoltura. La riduzione del consumo di suolo dell’AT è stimata del 72,46%.
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Per quanto riguarda il bonus del 20% nel tessuto urbano consolidato, il professionista ha dichiarato che sarà assegnabile solo se il privato riuscirà a soddisfare una somma di condizioni premianti, una fattispecie che sarà difficile da concretizzare. Dunque ha rassicurato sul fatto che non ci sarà un incremento spropositato del tessuto urbano. L’architetto Favole ha evidenziato che il commercio al dettaglio viene definito come “servizio civico non standard” per incentivare la riapertura di locali dismessi, favoriti da canoni agevolati.
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Sul futuro dell’ex RDB non viene fatta una programmazione specifica. L’amministrazione è aperta ad accogliere qualsiasi proposta di riqualificazione dell’area dismessa in via Giotto, purché non si tratti di medie e grandi strutture di vendita e della logistica. Viene invece ammessa la possibilità di insediare dei data center, cosa che molti Comuni stanno limitando. La convenzione in essere con l’Immobiliare Sernovella – che fa esplicito riferimento al progetto oggetto di copiose polemiche, poi ritirato, di creare un deposito di munizioni – potrà essere modificata. È stato invece accolto il parere del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone di fare riferimento e rispettare le condizioni espresse nella scheda d’ambito del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco.
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L'architetto Paolo Favole

In tema ambientale, Favole ha spiegato che il PGT disegna dei corridoi ecologici Est-Ovest e si prefigge di abbattere le isole di calore con nuove piantumazioni. Nel nuovo strumento urbanistico vengono riconosciuti inoltre tre lotti per le ville con giardino per tutelare il loro patrimonio arboreo privato. Il capogruppo Mauro Sala ha allora ricordato la mattanza dei 35 alberi ad alto fusto in via Marconi, mai più sostituiti, nemmeno nella misura prevista nel permesso a costruire [clicca QUI]. “Questo verde era tutelato nel vecchio PGT, però non è stato sostituito. È tutto lì da vedere” ha denunciato Sala. In imbarazzo il professionista, che in passato non si era occupato dei precedenti PGT. “Per gli alberi di via Marconi – ha detto l’architetto – l’ho sentita anch’io. Oggi nelle norme che abbiamo gli alberi che si abbattono devono essere tutti sostituiti con altri alti almeno 4 metri e con un certo tipo di diametro”.
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Sala si è voluto sincerare con una battuta che si tratti di alberi e non di cespugli, dato che nell’autorizzazione del taglio delle 35 piante l’ufficio tecnico aveva fatto i conteggi mettendo insieme alberi e cespugli, nonostante la disciplina fosse chiara [clicca QUI]. Con estrema disinvoltura, l’architetto Favole ha espresso un’ovvietà che imbarazza l’amministrazione comunale sulla mattanza di via Marconi: “Impossibile che siano cespugli, quelli fanno parte del corridoio ecologico e si mettono sotto agli alberi, non diversamente”. Sull’argomento la sindaca Citterio e il vice Stefano Fumagalli non hanno commentato lo scambio tra Sala e l’architetto, preferendo rimanere in rigoroso silenzio.
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Per Mauro Sala non è corretto nei confronti del Consiglio comunale e dei cittadini che il PGT venga adottato in scadenza di mandato. Ha annunciato che, se Uniti per Lomagna vincesse le elezioni dell’8 e 9 giugno, il Piano di Governo del Territorio non sarà accettato a scatola chiusa. Non tutto potrà essere salvato, secondo Sala. Lui, ad esempio, vorrebbe rendere l’ex RDB un’area agricola. Fumagalli ha invece sostenuto che il passaggio del PGT da due amministrazioni differenti costituisca un valore aggiunto perché potranno essere integrate eventuali diverse visioni e scelte. La sindaca ha completato, rivendicando il percorso cominciato un paio di anni fa. Era opportuno, ha spiegato Citterio, che l’adozione competesse all’attuale amministrazione comunale. L’approvazione definitiva verrà fatta nella prima parte del prossimo quinquennio amministrativo.
M.P.
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