Il commento della Redazione di MOL alla lettera di Emilio

C'è stata una nota di commento alla lettera di Emilio da parte della Redazione di MOL in cui, tra altre affermazioni (anche magari condivisibili) si rimarcava il "folclore delle sfilate con cappelli e piume". Penso che la frase si riferisse alle sfilate degli alpini, che ogni anno si radunano per ricordare quei bisnonni e nonni che hanno difeso la nostra patria, in condizioni spesso disumane. Naturalmente mi domando che tipo di folclore è quello che ogni anno vede sfilare nipoti di quelli che sono stati fascisti adoranti sino al settembre del 43 per poi trasformarsi tutti in partigiani. Dato che per ovvia età anagrafica di veri partigiani ce ne sono pochi, si demanda la sfilata folcloristica a bandiere arcobaleno, a quelle palestinesi, a striscioni sorretti da immigrati pro ong, bambini, e persino bandiere con il simbolo comunista, regime che ha fatto milioni di morti e preso a modello da un partito italiano sino al collasso del modello sovietico nell'Europa dell'Est. Per inciso, quando in Italia ci sono calamità gli alpini sono sempre in prima linea a tirarsi su le maniche e dare aiuto, di gente dell'anpi se ne vede ben poca.

Piero
Il folclore di cui alla risposta all'amico Emilio era in relazione a una ipotetica chiamata alle armi. Nessuno, invece, disconosce il valore degli alpini in tempo di pace quando accadono calamità naturali. Accanto a ragazzi e ragazze che non portano cappelli né divise né tanto meno, sfilano, ma come gli alpini si immergono nel fango al solo scopo di aiutare chi è in difficoltà.
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