Merate: l’ordine pubblico non può prescindere dalla P. L.

Dopo l’impressionante dimostrazione di totale mancanza di rispetto delle regole scritte e della pacifica convivenza che sta nell’educazione del singolo, avvenuta la notte di Natale - con la messa a ferro e fuoco del centro cittadino nella più assoluta impunità - l’Arma dei Carabinieri ha mostrato i muscoli. E da un paio di sere il centro è presidiato dalle pattuglie del Radiomobile. Di ciò siamo grati al Comandante della Compagnia. Ci stiamo tutti su questo pezzetto di terra, e ci stiamo bene se sappiano dove inizia e dove finisce la nostra libertà. Esattamente al confine di quella del vicino.

Ma resta un buco nero che la prossima Amministrazione comunale, se non sarà la stessa in carica o una copia ancor più sbiadita, dovrà affrontare tra le priorità: quella della polizia locale.

E’ inammissibile e intollerabile che dopo le 19 non ci sia più un agente in servizio nella seconda città della provincia a meno che si tratti di presenziare a una iniziativa della Proloco e poco altro.

E neanche che chiamando il Comandante o il Vice comandante per una segnalazione non di poco conto nessuno risponda e così pure la linea diretta se non dopo le ore 9.

O c’è un corpo di polizia locale oppure non c’è e allora è necessario trovare altri corpi con cui convenzionarsi. Peraltro non occorre un acume superiore alla media per intuire quali serate sono maggiormente a rischio e quali locali sono meno “sensibili”.

Nelle regole di ingaggio si dovrà inserire la turnazione dalle 19 alle 01.00 ogni giorno o almeno dal giovedì alla domenica, prima che il centro, da piazza della Vittoria a piazza Italia diventi teatro di qualsiasi nefandezza.

Una scena come quella della notte di Natale con fumogeni, petardi, mortaretti (alcuni rimasti inesplosi, asportati dai Vigili del Fuoco prima che l’indomani un bambino rischiasse di ferirsi seriamente) non può e non si deve ripetere.   
Claudio Brambilla
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