La testimonianza di un giovane medico

Buongiorno,
Sono un giovane medico meratese prossimo a terminare la specializzazione.

Vi scrivo perché credo che molti non sappiano la situazione in cui i medici degli ospedali pubblici si trovano a lavorare e tra le tante manifestazioni (l’ultima in Piazza Prinetti a cui ho partecipato, ndr) non ho mai visto mettere a fuoco la problematica. Ho sempre sentito slogan vaghi e inconcludenti. Sarò breve: i medici si dimettono dagli ospedali perché guadagnano troppo poco (2670€/mese). Ebbene immagino che la maggioranza della popolazione ci attribuisse uno stipendio almeno doppio. Qualcuno obbietterà che non sono cosi pochi: beh dopo 12 anni di università e sacrifici ed entrando nel mondo del lavoro a 32 anni direi che lo sono. Altri obbietteranno che “tanto poi visitano privatamente fuori”: beh chi fa attività privata vede il suo stipendio pubblico decurtato (lo sapevate?), oltre al fatto che tra tasse e previdenza dei soldi della visita il medico ne incassa il 30% se va bene. Altro tema è l’orario di lavoro: da contratto sarebbero 34 ore + 4 di aggiornamento professionale a settimana: mediamente se ne lavorano 60, ovviamente le 22 settimanali eccedenti non sono nè pagate nè recuperate. Qualcuno di voi, giornalisti, insegnanti, impiegati, operai, barbieri…accetterebbe condizioni del genere? I medici, vi chiedo, sono dei ricchi privilegiati? Non sarebbe il caso , se si vuol salvare la sanità pubblica, di parlare delle loro condizioni di lavoro? Ad ora nessun medico ambisce a lavorarci più nel pubblico. Saremo avidi ed egoisti…qualcuno ci ha definiti cosi.

Buona salute! 
F.M.
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