Vimercate: intervento straordinario di chirurgia ginecologica

“E’ stato un gran bel lavoro di squadra: ci ha permesso di valutare bene il caso clinico, promuovere il percorso diagnostico giusto, decidere quello terapeutico più adeguato.” 

A parlare in questi termini è Loredana Giacomantonio, direttrice di Ostetricia e Ginecologia, all’Ospedale di Vimercate, che in team con i chirurghi generali, diretti dal primario Christian Cotsoglou ha conseguito l’esito sperato.
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Christian Cotsoglou, Patrizia Inselvini (la paziente), Loredana Giacomantonio, Sabrina Trombetta (caposala)


La vicenda ha interessato una giovane donna affetta da un tumore dell’ovaio ad uno stadio avanzato.

Inizialmente, dopo una serie di procedure, s’è intervenuto con un trattamento chemioterapico, senza che ciò determinasse, però, nella paziente, una risposta efficace alla malattia: nessuna remissione del tumore, ma soltanto una sua lieve riduzione.

Di qui la decisione di procedere, con un intervento chirurgico importante: un’operazione molto estesa ed estremamente demolitiva, necessaria, tuttavia, “per la sopravvivenza della paziente che non avrebbe avuto ulteriori chanche rispetto alle sue aspettative di vita”, ricorda Loredana Giacomantonio. 

“Abbiamo asportato il tumore, la massa ovarica dell’utero. Poi, con l’opera di Christian Cotsoglou e dei suoi collaboratori, si è intervenuti anche nella cavità addominale della donna, tanto s’era diffusa la malattia tumorale. Il risultato è stato la rimozione complessiva della patologia oncologica, consegnando la donna ad una successiva terapia chemioterapica di mantenimento che inizierà nei prossimi giorni”, spiega ancora la specialista.

Una chirurgia radicale, dunque, quella introdotta a Vimercate, che solitamente si opera nei grandi centri di eccellenza e che però nei giorni scorsi è stata possibile anche presso il presidio di via Santi Cosma e Damiano.

Vale la pena ricordare che a presidiare la vicenda clinica della donna c’è stato il Gruppo Oncologico Multidisciplinare che si confronta spesso e da tempo sui casi oncologici più complessi. 

Ne fanno parte più professionisti: l’oncologo, il radiologo, il ginecologo, il chirurgo generale, l’urologo, l’anatomopatologo – per citare soltanto alcune figure - che collaborano strettamente per definire la scelta diagnostica e l’iter terapeutico per il malato.

La paziente, Patrizia Inselvini ormai dimessa dall’Ospedale, vive in Brianza: ha 51 anni e ha due figli. “E’ una donna combattiva e forte”, dice la primaria di Ginecologia.

L’intervento in sala operatoria è durato dieci ore a cui sono seguiti un paio di giorni in rianimazione.

Decisivi le collaborazioni dell’équipe infermieristica e degli anestesisti e lo sforzo dei rianimatori nel preservare l’equilibrio dei parametri vitali della paziente.
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