Cernusco: le cose belle, che sono proprio davanti a noi

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Voglio condividere un bel momento, di quelli rari e preziosi che ci fanno guardare avanti, nel futuro. Oggi sono riuscito a rubare un paio d'ore alla mia giornata da dedicare a mia figlia in uno di quei piccoli grandi gradini della vita, le lezioni di bicicletta.

Mentre "praticavamo" nel parco mercurio di Cernusco Lombardone, un gruppo di ragazzini ha iniziato a "chillare" intorno a noi, parlando un misto di italiano, arabo e gergo giovanile, l'ultimo il meno comprensibile dei tre. Finito l'allenamento mi sono trovato a rincorrere la mia rampante figlia, oramai esperta della bicicletta, verso casa quando mi sento chiamare a gran voce "Signore! Signore! Le è caduto il telefono!".

Passato lo sconforto per quella terza persona, davanti a me uno dei ragazzi del parchetto; la mano tesa, ed il mio cellulare nella sua mano. Il tempo di ringraziarlo, e subito lui si gira e torna alle sue faccende. Io rimango li, senza parole, guardando quell'inconsapevole "criminale" colpevole delle sue origini, della "sostituzione etnica in atto" e di tutte la altre idiozie di una certa retorica che questa povera Italia gli getta addosso.

Un ragazzo che con un gesto semplice, dettato da un'ottima educazione, capace di un senso civico esemplare mi ha fatto provare un immenso orgoglio per il mio piccolo speciale paese. Questa sera mi sono portato a casa una cosa bella, regalatami dal mio paese, Cernusco Lombardone.

Un piccolo grande gesto di chi, a dispetto della retorica che da un po' di tempo impera, cammina i passi del futuro, in un paesino a cui spero, l'Italia somigli un po' di più. Grazie a quei ragazzi, grazie a Cernusco.
Gabriele Gavazzi
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