Merate: il ''NO'' del dottor Favini a una visita conoscitiva del cons. Fragomeli al presidio Mandic e al PS del Manzoni. Inviata una lettera a Bertolaso

Per due volte si è visto chiudere la porta in faccia (prima ancora di aprirla, ndr) dal direttore generale dell'azienda ospedaliera lecchese dottor Paolo Favini e così il consigliere regionale del Partito Democratico Gian Mario Fragomeli si è rivolto direttamente all'assessore regionale al welfare Giulio Bertolaso, appellandosi ai principi di "trasparenza" e "accessibilità alle informazioni" di cui lo stesso si è fatto promotore in più occasioni.
Uno "sgarbo istituzionale" quello che il numero uno dell'ASST ha rivolto al rappresentante regionale, accampando motivazioni che sono state respinte al mittente, e che questa mattina sono state spiegate alla stampa, ai rappresentanti del tavolo sanità e agli esponenti politici locali.

Da sinistra Giuditta Pacchiarini, Patrizia Riva, Fabiola Dreossi, Gianmario Fragomeli, Alessandro Fassò,
Margheria Viganò e Lanfranco Consonni. Da destra Giliola Sironi e Mattia Salvioni


Questi i fatti.
Dopo il sopralluogo del 29 maggio al cantiere del nuovo pronto soccorso di Lecco, Fragomeli aveva richiesto al DG la possibilità di una visita conoscitiva al PS del Manzoni e al presidio Mandic di Merate.
Senza riscontri, dopo un sollecito era arrivata la risposta dal vertice di Asst che, parlando invece di "attività ispettiva", aveva ricordato al navigato esponente del PD come si esercita tale funzione, concludendo poi che, mancando una norma di portata generale, non c'era tra le prerogative del consigliere regionale la possibilità di accedere senza preavviso alle strutture sanitarie, visto che per le ispezioni ci sono organi deputati e che resta "nell'autonomia della direzione generale concordare visite di natura conoscitiva". Fragomeli aveva ribadito che la richiesta non era di tipo ispettivo, come già specificato, ma conoscitivo ricevendo però nuovamente un diniego circa la possibilità di visita ai reparti.

Stupendosi della diversità di trattamento applicata in altre ASST lombarde dove i direttori generali non applicano alcuna chiusura con disponibilità a "mostrare l'eccellenza del loro ente", Fragomeli si è rivolto direttamente all'assessore Bertolaso e ora è in attesa di risposta. CLICCA QUI per la lettera a Bertolaso.

"Avevo ben specificato che la mia non sarebbe stata una visita ispettiva ma conoscitiva, quindi concordata con la direzione generale" ha spiegato questa mattina Gian Mario Fragomeli "quando accaduto è una cosa gravissima, non ci deve essere alcun bavaglio, avevamo chiesto una visita concordata, senza intralciare in alcun modo i servizi erogati ai cittadini, nel pieno rispetto della privacy. Nessuno deve pensare di tenere nascoste le eventuali carenze e disfunzioni sulla sanità, lasciando fuori i consiglieri regionali. Se pensavano che sarebbe bastato un sopralluogo per far finire la nostra attività di monitoraggio si sbagliavano di grosso. La nostra volontà è quella di sorvegliare la sanità pubblica giorno per giorno e intervenire".

A prendere la parola è stato poi il referente meratese per il PD Mattia Salvioni che ha spostato l'attenzione anche sulla problematica dei medici di medicina generale, con l'ultima partenza della dottoressa Emanuela Mozzanica che lascia 1400 pazienti senza un riferimento e che hanno ricevuto la lettera da ATS una volta che il medico stesso aveva già lasciato.

Una situazione molto simile anche a Olgiate, come ha ricordato Margherita Viganò e non ancora risolta dopo la cessazione del dottor Roberto Mantica (a cui ATS, dopo 40 anni di ininterrotto servizio, non ha riservato nemmeno un "grazie").
Attivo per tutte queste persone l'ambulatorio temporaneo dei medici, presso il presidio Mandic, che finirà per portare ulteriore pressione sul pronto soccorso, spingendo i pazienti dagli specialisti privati. Questione sollevata anche da Giliola Sironi che ha ricordato come il servizio privato debba essere complementare al pubblico e non sostitutivo e d Patrizia Riva che ha parlato, inserendo altre problematiche della città come la chiusura dell'ufficio postale per 4 mesi, di una mancanza di presidio politico rappresentativo.

Il PD sta ora lavorando affinchè attraverso i risultati giunti dal sondaggio presentato la scorsa settimana si possa poi avere un quadro sempre più chiaro della situazione e passare a una parte operativa attraverso il tavolo sulla sanità, con azioni concrete.

S.V.
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