Merate: in 'Aula' la vicenda Poste, la mancanza di medici di famiglia e l'isola ecologica. Le tre comunicazioni del Sindaco

Tre "auto question-time" per altrettanti argomenti di cui il primo cittadino ha sentito la necessità di dare notizia e spiegazioni al consiglio comunale.


Il primo è stato relativo alla notizia (CLICCA QUI) della chiusura dell'ufficio postale di via Rondinella per quattro mesi a causa di lavori infrastrutturali che interesseranno l'immobile.


Mentre in Giappone avrebbero probabilmente abbattuto lo stabile e ricostruito in due mesi, Poste Italiane ha comunicato che per l'ammodernamento e il restyling lo sportello di Merate, il più grosso del meratese, chiuderà 4 mesi e lo ha fatto con un foglio A4 bianco e grigio affisso sulla porta.


L'intervento rientra in un progetto di portata nazionale "Polis - Casa dei servizi di cittadinanza digitale" e che interessa 7mila comuni e del valore di un miliardo di euro. Per questo, ha spiegato Massimo Panzeri, a un uditorio caratterizzato da ventagli che sbattevano alla ricerca di aria, si era recato a fine gennaio a Roma per la presentazione.

"Il 21 maggio ho incontrato una delegazione di Poste per l'annuncio del progetto di ristrutturazione radicale, la digitalizzazione con una serie di interventi per il miglioramento. Tutto ciò avrebbe comportato una chiusura e mi ero raccomandato di dare informazione, magari anche con una conferenza stampa. Il 7 giugno è stata confermata l'adesione di Merate al progetto senza indicare una data". E poi...sono arrivati i cartelli e l'articolo, prima della comunicazione di Poste o sindaco. "Ho fatto presente l'accaduto e mi hano detto che nei prossimi giorni faranno un'altra comunicazione. Ci sono tre dati certi in tutto questo: la chiusura, il rafforzamento dell'ufficio di Cernusco e la non possibilità di attivare forme alternative per sopperire alla chiusura (facendo riferimento ai container o ai camper)".

Alla spiegazione del borgomastro, che non ha detto sostanzialmente nulla di più di quanto già si sapeva, ha fatto seguito l'intervento del consigliere Aldo Castelli. "Poste italiane non ci fa una bella figura per non avere avvertito la popolazione e per non avere trovato soluzioni alternative. Trattare così una città come Merate non è stato un bel servizio e la colpa mi pare di capire che si ascrivibile unitamente a poste italiane". Per chiudere il punto Panzeri ha chiosato "Valuteremo come ridurre il disagio ai cittadini".


Il secondo punto ha riguardato il caso dei medici di medicina generale, con la partenza della dottoressa Emanuela Mozzanica, annunciata tramite il nostro articolo (CLICCA QUI) e a cui ha fatto seguito la comunicazione di ATS.

"Merate è in una situazione critica" ha commentato il sindaco "Dopo il dottor Eloulimy Aiman Hamed Abdou ora anche la dottoressa Mozzanica ha chiesto il trasferimento. Avevamo messo a disposizione anche ulteriori locali, oltre a quelli della medicina di gruppo di villa Confalonieri, ma purtroppo i medici hanno deciso diversamente. Di più non possiamo fare".

Una situazione che sta creando disagio a circa 4mila cittadini, come confermato dal consigliere Norma Maggioni che, sperimentando l'ambulatorio dei medici temporanei in ospedale, dove appunto vengono indirizzati i cittadini rimasti senza un dottore titolare, ha detto "alla mail non rispondono, al telefono nemmeno. Si prende appuntamento per un'ora e poi quando si arriva ci si trova altra gente davanti. È un disagio enorme".

 

A rincarare la dose sulle criticità che si stanno creando e che si presenteranno nel futuro anche la consigliera Patrizia Riva "Il problema si riverserà sul Pronto soccorso e sugli specialisti perchè se un cittadino non ha il medico di riferimento che conosce la sua storia clinica, ma cambia ogni volta, poi sarà indirizzato lì".


L'ultima puntualizzazione prima di passare alla trattazione degli argomenti all'ordine del giorno ha riguardato i finanziamenti da PNRR (piano nazionale di resistenza e resilienza) di cui Merate è stato destinatario e che riguardano l'ammodernamento dell'isola ecologica. L'amministrazione, su progetto dell'allora assessore Andrea Robbiani, aveva proceduto con mezzi propri per 644mila euro. A lavori finiti la cifra tornerà nelle casse comunali.

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