Merate: su Municipio, biblioteca e villa Confalonieri visioni diverse. Ma sul trasloco del Comune Perego zittisce il Sindaco

La frase non è di Joseph Goebbels, ministro della propaganda del terzo Reich ma si dice che ne riassuma bene il pensiero. E in effetti un falso convincimento passando di bocca in bocca ha ottime probabilità di essere assunto come un fatto vero.

Lo ha ingenuamente dimostrato ieri sera nel corso del Consiglio comunale di Merate il sindaco Massimo Augusto Panzeri sostenendo che l'aver spostato il Municipio a Palazzo Tettamanti fu un gravissimo errore, una decisione ingiustificata che ha bloccato lo sviluppo culturale della città.

 

Il gruppo di minoranza

 

Ma non ha fatto i conti con l'unico consigliere di "Insieme per Merate" presente nella consigliatura 2004-2009, Roberto Perego che allora sedeva all'ultimo banco, come ora, ma di maggioranza mentre oggi sta all'opposizione. Perego è intervenuto per fatto personale dicendo appunto di essere il superstite della consigliatura Albani come membro della maggioranza e quindi di essere testimone oculare. Secco, tagliente, poche parole che non ammettono repliche: "I Vigili del Fuoco dopo ripetuti sopralluoghi avevano intimato la chiusura del secondo piano, dove operava l'ufficio tecnico per l'assoluta mancanza di sicurezza. Non solo ma la straordinaria collezione di sculture in predicato di essere donate a Merate che giustificava la realizzazione del grande centro culturale a Palazzo Tettamanti per i gravi ritardi dei lavori finì in Germania, facendo quindi venire meno le ragioni del progetto". Un progetto straordinario, ideato, curato e gestito in prima persona dall'allora sindaco Dario Perego, che se realizzato, avrebbe fatto di Merate un polo culturale di importanza pari a Milano e Bergamo con capolavori dei massimi scultori internazionali, circa 40, che oggi potrebbero avere un valore di 200 milioni di euro. Il donatore non voleva nulla in cambio, solo ammirare questi capolavori dalla sua casa dove si era ritirato per ragioni di salute attraverso telecamere piazzate sulla balconata, all'ultimo piano di Palazzo Tettamanti. Un'occasione unica che avrebbe davvero cambiato il corso storico, economico e culturale di Merate.

Purtroppo il ritardo del cantiere a causa dell'appalto vinto da un'impresa del mezzogiorno indusse il donatore a cambiare destinazione. Le cose andarono proprio così, come possono testimoniare Aldo Castelli e Andrea Robbiani, tuttora presenti in Consiglio comunale che in quella legislatura sedevano tra i banchi dell'opposizione.

E infatti il Sindaco si è ben guardato dal replicare. Del resto né lui né gli assessori seguivano le sedute in quel quinquennio ormai lontano.

 

Il gruppo di maggioranza

 

Chiusa la parentesi va detto che il dibattito di mercoledì sera ha offerto molti spunti di riflessione, soprattutto in chiave 2024. La maggioranza ritiene che la biblioteca dovrà restare dov'è semmai un po' allargata mentre quando ci saranno le risorse villa Confalonieri ospiterà il museo e qualche altra iniziativa culturale. E il Municipio sarà mantenuto in piazza Degli Eroi. Altre correnti di pensiero che stanno convergendo su una piattaforma unitaria, invece, sono determinate a riportare il Municipio a villa Confalonieri e a concentrare a Palazzo Tettamanti tutte le attività culturali di Merate.

Ancora, questa maggioranza porta vanto per i milioni - cinque dice il capogruppo Vanotti - investiti in grandi opere pubbliche. Ma al di là di migliorare l'aspetto di via Verdi e del centro - dicono dall'opposizione - c'è da dubitare che arriveranno turisti ad ammirare l'arteria riqualificata. Al contrario se le risorse fossero state investite a nord della città, nel verde della Riserva, tra i laghetti di Sartirana e San Rocco fino alla bellissima, per quanto sfregiata, valletta di Novate è probabile che qualche turista in più sarebbe arrivato.

Non a caso l'Amministrazione Massironi con Massimiliano Vivenzio all'Ecologia aveva dato vita al camminamento dalla Torre al Lago, oggi molto frequentato e Andrea Robbiani, quando ancora era assessore, aveva sviluppato il tema dei sentieri, avviato da Vivenzio, e creato la mappa dei percorsi.

Senza Vivenzio, senza Robbiani nessuna nuova iniziativa è stata varata - i pozzi sono opera dell'ex sindaco leghista - e anzi, a distanza ormai di un anno dall'acquisizione dello stagno di San Rocco si sta aspettando dal neo assessore Fabio Tamandi un progetto preliminare, una pre-fattibilità di intervento per il quale la Giunta - con tutti i suoi milioni - ha investito ben 5mila euro.
Restando sulle grandi opere Castelli ha insistito sulla necessità di maggiori investimenti nel Collegio Manzoni e sui servizi per favorire la natalità come il nido. Ma l'assessore Maggioni, marcando il diverso approccio, ha risposto che i tassi di natalità non giustificano ampliamenti ed anzi è più facile che negli anni a venire le aule saranno sempre più vuote. Sul Collegio Manzoni, tuttavia, la Giunta ha investito molto: 500mila euro dai fondi del PNRR per il consolidamento statico che non si vede - come ha opportunamente rilevato il Sindaco - ma è di estrema importanza, e poi sulla nuova palestra, pronta con tanto di tappetini ma ancora con problemi di capacità di illuminazione.

Panzeri ha annunciato un progetto di cui proprio questa mattina discuterà con la Fondazione lecchese per il recupero degli affreschi dentro il Collegio. Una notizia che ha ridato buonumore al capogruppo di "Cambia Merate".


 

Al centro il sindaco Massimo Panzeri

 

Sempre parlando di fondi del PNRR, Panzeri ho sottolineato come i due milioni sono stati spesi rapidamente per progetti concreti: altri 500mila euro per importanti opere idrauliche e 1 milione per il rifacimento della piazza. Che però, hanno ribadito Castelli e Patrizia Riva, non si dica che rientrano nel piano di abbattimento delle barriere architettoniche. Piano di cui nessuno conosce l'esistenza, ammesso che ci sia. Perché, diversamente, è possibile che altre zone della città abbiano più barriere da abbattere.

Secondo Castelli l'innalzamento della sede stradale a livello di piazza aumenterà i rischi per i pedoni; al contrario secondo il capogruppo di maggioranza Vanotti li ridurrà, come avviene in piazza Prinetti dove è la piazza sovrana sulla strada e non viceversa.

Vanotti, progettista con Mura, del rifacimento del centro vent'anni fa avrebbe voluto uguale quota anche in piazza degli Eroi ma poi si preferì tenere più basso il sedime stradale.

Il capogruppo è un architetto per cui l'atto di fede va fatto. E' un po' come per le rotonde di via Verdi, ha ironizzato, non le volevate, rivolto alla minoranza, invece hanno reso più fluido il traffico. Innegabile. Però alcuni residenti hanno rilevato un certo aumento dei veicoli in transito nonostante i lavori in corso. E temono che a opera ultimata il traffico aumenterà in modo sensibile a causa dei mezzi che transitando da est a ovest e viceversa intenderanno "saltare" il doppio semaforo di Cernusco. Vedremo.

Ma se Vanotti merita fiducia quanto a lavori pubblici non altrettanto come esperto finanziario. Merate, ha sostenuto con tracotanza non ha nessun debito. A parte il fatto che il merito di un bilancio così lusinghiero va attribuito alle consigliature che si sono succedute negli ultimi trent'anni, è stato Andrea Massironi a chiudere con gli avanzi tutti i mutui lasciando soltanto tre leasing, di cui quello sulla scuola elementare di via Montello è stato rimborsati anticipatamente nel novembre 2021.
Restano però aperti i leasing relativi al parcheggio sotto il Municipio e, soprattutto quello del centro natatorio di via Matteotti che solo in quota parte pesa 250mila euro l'anno circa. Quindi studiare un po' i numeri prima di pronunciare affermazioni apodittiche.

In apertura di seduta c'è stata la surroga del consigliere Gino del Boca - che lascia per un incarico di lavoro all'estero - con Michele Marucco. Il saluto più affettuoso a Del Boca lo ha portato l'assessore alle finanze Alfredo Casaletto che ha donato al giovane consigliere uscente il libro "Lettere Luterane" una raccolta di articoli che Pier Paolo Pasolini pubblicò sulle colonne del quotidiano Corriere della Sera e del settimanale Il Mondo.

C. B.
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