Merate: ''Sostenere la sanità pubblica''. Sala civica piena per l’evento del PD con Majorino.

"Vuoi farti curare? Paga. Questo è quello che viene detto ai cittadini lombardi ed è inaccettabile". Su queste parole di Pierfrancesco Majorino, la piccola folla radunatasi nella sala civica di viale Lombardia è esplosa in un grande applauso.

Pierfrancesco Majorino

Il candidato alla presidenza della regione per la coalizione di centrosinistra, con l'appoggio del Movimento 5 Stelle è giunto questo pomeriggio a Merate dopo aver visitato alcune aziende agricole nel casatese. L'incontro, organizzato dal circolo cittadino del partito, riguardava uno dei temi più sensibili in questa campagna elettorale in vista delle elezioni del 12 - 13 febbraio, ovvero la sanità. Sul palco, accanto all'europarlamentare, erano presenti alcune importanti figure del mondo sanitario lecchese.

Ausilia Fumagalli, responsabile sanità federazione PD Lecco

Anna Villella, pediatra in pensione

"Di pediatri ce ne sono sempre meno, eppure questa figura, che esiste solo in Italia, è preziosa. Non ci sono più i pediatri nei consultori, coloro i quali si occupavano delle situazioni di fragilità esistenti sul territorio. Per di più dal 2017 in poi tutti i nuovi nati da cittadini stranieri in Lombardia non hanno diritto ad avere il proprio pediatra di fiducia e questa è veramente un'ingiustizia" ha spiegato Anna Villella, pediatra di libera scelta in pensione da circa un mese.

Lorenzo Colzani, medico di medicina generale4



Giuditta Pacchiarini

"Le case di comunità potrebbero anche sostituire i vecchi consultori ma non utilizzando il personale che lavora in ospedale. Inoltre, manca totalmente una rete per la gestione delle disabilità". Dati i tempi serrati previsti dall'agenda di Majorino, gli interventi si sono susseguiti rapidi. Il ruolo del moderatore per l'occasione è stato ricoperto da Ausilia Fumagalli, responsabile sanità della federazione PD di Lecco. "Non ho ancora terminato la specializzazione, eppure da domani sarò l'unico Medico di medicina generale in servizio nell'ambito di Nibionno, Bulciago e Costa Masnaga. Circa 10 mila persone sono affidate all'ambulatorio medico territoriale. In una situazione simile viene meno la natura di questa professione, ovvero la creazione di un rapporto di fiducia tra medico e paziente attraverso un'assistenza continua" ha aggiunto il dottor Lorenzo Colzani, medico di medicina generale. "Considerando 1500 pazienti per ogni medico di famiglia in provincia di Lecco mancano circa 50 medici. C'è stata una programmazione completamente errata: i pensionamenti ogni anno sono più del quadruplo degli ingressi nelle scuole di formazione. Si è voluto destabilizzare il sistema".



Fabio Fedeli

Flavio Polano

In prima fila, c'erano i candidati al consiglio regionale del PD, ossia Gianmario Fragomeli, Simona Piazza, Pietro Radaelli e Flavia Fiandaca.
Netto l'intervento di Giuditta Pacchiarini, presidente del comitato a difesa del Mandic: "L'attuale dirigenza dell'ASST di Lecco è pericolosa, incapace, arrogante e totalmente indisponibile al dialogo".
Più articolata, l'opinione di Fabio Fedeli, presidente provinciale dell'ordine degli infermieri. "In Italia ci sono 6.2 infermieri ogni mille abitanti, contro una media OCSE di 8.2. Ormai ci siamo abituati a ragionare sempre nell'ottica dell'urgenza quando in realtà bisognerebbe ragionare in prospettiva. Non serve abolire il numero chiuso a medicina, bisogna lavorare per rendere attrattive le professioni sanitarie. Ricordo che, a fronte di una carenza in Italia di 70mila infermieri, quest'anno ne sono emigrati all'estero ben 20mila" ha spiegato Fedeli.
L'ultimo a prendere la parola prima di Majorino è stato Flavio Polano, attuale sindaco di Malgrate nonché membro del consiglio di rappresentanza dei sindaci presso ASST Lecco. "Questa destra ha in mente il modello di sanità privata tipicamente statunitense. La gestione dell'attuale amministrazione è di natura dirigista: il potere decisionale è tutto il mano ai dirigenti a Milano, i quali non hanno la consapevolezza delle esigenze dei diversi territori" ha sottolineato Polano.
"Io non sono contro la sanità privata, sono contro una politica che non salvaguarda l'interesse di tutti. Noi vogliamo fare un grande lavoro di ricostruzione dell'intero sistema" ha esordito Pierfrancesco Majorino nel suo intervento finale. "Nei primi cento giorni dobbiamo fare un provvedimento di urgenza sulla questione delle liste di attesa. Dopodiché è necessario lavorare ad una grande riforma che riscriva le regole del rapporto tra pubblico e privato e sostenga innanzitutto la sanità pubblica" ha proseguito l'eurodeputato suscitando gli applausi convinti del pubblico in sala.

"Si tratta di un lavoro da fare coinvolgendo tutti: medici, infermieri, terzo settore e università. Inoltre, non possiamo buttare via l'occasione delle case di comunità. Per ottenere i fondi PNRR che le finanziano il governo Conte II e David Sassoli hanno lottato. Quelle strutture devono essere i pilastri di una riorganizzazione del sistema territoriale". In seguito, Majorino si è soffermato sulla questione della salute mentale: "È un tema essenziale che è stato completamente rimosso dalle priorità della giunta Fontana. Pensate che oggi ci vogliono 24 mesi per una visita di un reparto di neuropsichiatria infantile. È inaccettabile". Infine, l'appello: "Vi chiedo una mano, parlate con gli elettori del terzo polo. Se si vuole cambiare bisogna votare per noi. Vi garantisco che avremo la serietà e la coerenza di assumerci le responsabilità e di confrontarci passo dopo passo. I cambiamenti si devono concretamente vedere sul territorio".

Andrea Besati
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