Merate: Tommaso e Ivana salutano i lettori della libreria di Via Manzoni. La prima sede in via Cazzaniga aperta nel ‘79

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Ancora pochi giorni poi abbasserà la saracinesca la storica libreria La Torre di via Manzoni a Merate. Lo si può scrivere senza tema di smentite: un altro pezzo della vecchia Merate ci lascia. Arriverà un nuovo gestore, torneremo a comperare libri ma senza i rassicuranti volti di Tommaso, Ivana e il figlio non sarà più la stessa cosa.

 

Tommaso Meschi

 

Come mai signor Meschi avete deciso di cedere l'attività?

Da un po' di tempo stavamo valutando di chiudere la libreria, in quanto per me e mia moglie è giunta ormai l'età del riposo e nostro figlio ha deciso di dedicarsi ad altre attività.
Fortunatamente abbiamo però trovato una persona, libraio ed imprenditore meratese con già diverse librerie, interessata a rilevare l'attività e a proseguirne il corso in modo da non lasciare Merate senza una libreria.

 

 

Ci racconta brevemente quando ha avuto l'idea di aprire una libreria a Merate e chi l'ha sostenuta in questa coraggiosa iniziativa?

Sin da studente ho sempre avuto l'idea di aprire una libreria perché ritenevo che la lettura fosse molto importante per la conoscenza, la capacità critica e per vedere il mondo in tanti modi possibili. Sogno che è diventato realtà quando ho conosciuto mia moglie e abbiamo condiviso questa idea. Poco dopo esserci sposati abbiamo aperto la libreria in Via Cazzaniga nel 1979. I primi anni gestita da lei e poi, dopo aver concluso il ruolo di funzionario del PCI, sono subentrato anch'io nel 1985.

 

In tutti questi anni come è stato l'andamento delle vendite? Ci sono stati anni buoni e anni particolarmente negativi?

I primi anni sono stati molto difficoltosi, in quanto avevamo investito tutti i nostri risparmi e abbiamo avuto difficoltà anche a trovare qualcuno che fosse disposto ad affittarci un immobile. Col passare degli anni, però, è aumentato il giro dei clienti e la libreria è cresciuta fino a raggiungere gli "anni migliori" nella decade 1990-2000. Anni in cui ci siamo trasferiti nello storico immobile della drogheria Trivioli in Via Collegio Manzoni.
Poi, con l'inizio del nuovo millennio, tra l'apertura di un'altra libreria concorrente a Merate e successivamente il diffondersi degli acquisti online e degli ebook, i volumi di vendita si sono progressivamente ridotti.
Tuttavia con l'arrivo della pandemia, complici anche i numerosi lockdown, c'è stato un avvicinamento di tante persone al libro cartaceo e le vendite sono tornata a crescere.

 

 

Come sta andando questo 2022 che sembra aver riscoperto il gusto della lettura sul libro di carta?

È sicuramente un anno positivo, anche se non come il precedente, che però mantiene un andamento in crescita. Probabilmente le persone hanno mantenuto il piacere della lettura scoperto (o ri-scoperto) durante il periodo del Covid.

 

 

Quali sono i gusti letterari dei meratesi?

Contrariamente a quanto alcuni possano pensare, c'è da dire che nel meratese si legge parecchio, anche comparati al resto d'Italia.
Oltre alla narrativa e ai libri per l'infanzia che sono sempre apprezzati, c'è una parte importante del nostro pubblico che ha un forte interesse per letture impegnate dal punto di vista scientifico, storico e filosofico. Ed è anche per questo motivo che abbiamo fatto del bancone principale dedicato alla saggistica un punto di forza del nostro negozio.

 

Tommaso con la moglie Ivana

 

Prima di chiudere ci dia un suggerimento: quali sono i dieci titoli di libri che consiglia di acquistare?

Tra le novità di questo periodo, consiglierei:
- "Al di qua del fiume" (di Alessandra Selmi), un romanzo sulla famiglia Crespi e la nascita del villaggio di Crespi d'Adda
- "Le notti della peste" (di Orhan Pamuk), un grande romanzo storico allegorico
- "Tasmania" (di Paolo Giordano), un romanzo a cavallo tra la crisi personale e quella mondiale
- "Irriducibile" (di Federico Faggin), dall'inventore del microprocessore, un'analisi del perché le macchine non potranno mai sostituire la coscienza umana
- "Generazione Settanta" (di Miguel Gotor), per capire cosa sono stati gli anni della nostra giovinezza
- "Fuoco e ghiaccio" (di Robert Frost), una raccolta di poesie del maggiore poeta americano del Novecento
Tra i classici invece suggerirei "I fratelli Karamazov" di Dostoevskij, "La brevità della vita" di Seneca, "La montagna incantata" di Thomas Mann e "Il nome della rosa" di Umberto Eco.

 

 

Un saluto alla città?

Approfitto dell'intervista per ringraziare moltissimo, da parte mia, di mia moglie e di mio figlio, tutti quei clienti che ci hanno sostenuto da sempre. Molti di loro li conosciamo sin dai tempi di Via Cazzaniga, altri li abbiamo conosciuti in tempi più recenti; alcuni sono diventati amici e, poiché la libreria è anche un luogo d'incontro, con essi abbiamo avuto l'opportunità di poter condividere idee, discussioni e esperienze di vita.
A tutti un grazie di cuore.


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Claudio Brambilla
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