Merate: la Lega perde  1.280 elettori il 60% dei voti 2018, F.I. 567 (50%), il PD 572 (25%)

Proseguiamo con l'analisi del voto prendendo in esame il numero effettivo di voti e non la relativa percentuale. Il "caso" qui esposto è quello di Merate, seconda città della provincia di Lecco. La percentuale di votanti è scesa dal 79.19% del 4 marzo 2018 al 74.60% del 25 settembre 2022.

Il sindaco Massimo Panzeri

Maurizio Lupi è stato votato a Merate da 3.638 cittadini ottenendo così il 44.10% dei consensi. Nel 2018 i suffragi a suo favore - era anche allora candidato uscente - erano stati 3.803 pari al 43.54%.

Il tracollo della Lega è drammatico. Si attende un comunicato da Franco Lana, segretario cittadino, solitamente rapido nel commentare. La Lega di Merate perde quasi il 60% dei voti ottenuti nel 2018 passando da 2.176 a appena 896 consensi con una perdita di 1.280 elettori. Un dato drammatico certo non ascrivibile solo al calo nazionale.

 

Cala ma meno Forza Italia che dimezza i consensi rispetto a 4 anni fa passando da 1.118 suffragi a 551.

Va meglio - si fa per dire - il Partito democratico che perde "soltanto" un quarto dei consensi scendendo da 2.301 a 1.729 elettori.

Il tracollo del Movimento 5 Stelle era nelle cose: da 1.388 a 453 voti, - 67%.

A guadagnare come ovunque Fratelli d'Italia che pure a Merate non ha rappresentanti noti. Quindi ancora una volta l'elettorato ha scelto il simbolo - e si spera il programma - sulle persone. Ma è una elezione politica e il senso è assolutamente corretto. Dunque FdI balza da 261 a 1.871 elettori con un vistoso + 617%.

Tutt'altro che negativo il risultato di Calenda-Renzi. Dal nulla, grazie al traino del candidato Stefano Motta, ottiene ben 1.286 voti pari al 15.59%

 

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