PD Merate: secondo incontro sulla pianificazione territoriale. Si parla di ''pesi'' politici

Secondo tempo delle serate organizzate dal circolo del PD di Merate sull'urbanistica. Nel primo incontro si era parlato in particolare di viabilità e mobilità sostenibile. La seconda serata è stata mirata a conoscere gli strumenti (documenti, atti, ecc.) di cui un Comune dispone per immaginare e riorganizzare l'immagine del territorio. Un appuntamento dunque più tecnico. Ha bissato il ruolo di relatore il consigliere comunale di Robbiate Filippo Perego, che ha delineato l'ordine di rilevanza della pianificazione urbanistica, dal livello regionale a quello comunale.

Filippo Perego

Argomentazione ricorrente è stata quella di progettare il territorio su base sovracomunale, puntando alla collaborazione per interessi comuni tra Enti locali. Una chimera di cui si trova traccia puntualmente nei programmi elettorali e che poi altrettanto puntualmente viene disattesa. Un elemento che incoraggia questo approccio si rintraccia nel Piano dei Servizi (documentazione compresa nel PGT). Filippo Perego ha infatti osservato che la normativa regionale di riferimento concede che "il Piano dei Servizi può essere redatto congiuntamente tra più Comuni confinanti e condiviso a livello operativo e gestionale".

Mattia Salvioni

Per Mattia Salvioni, segretario del circolo del Partito Democratico di Merate, la conferenza aveva l'obiettivo di "capire quali strumenti abbiamo e quali non abbiamo mai esplorato a Merate e nel Meratese". Salvioni ha poi lamentato la longevità dei Piani di Merate. Il PGT è del 2015, il Piano urbano generale dei servizi del sottosuolo è di 10 anni fa, il Piano Urbano del Traffico è del 2007 e, ha rimarcato il segretario dem "il 90% delle proposte previste non sono state fatte". È dell'anno scorso invece il focus sulla rigenerazione urbana.

Da un partecipante all'incontro è emerso lo scetticismo sulla possibilità di progettare a livello urbanistico in scala sovralocale. E dunque sul banco degli imputati è stata messa l'attuale amministrazione cittadina. "Chi dovrebbe occuparsene? Chi pesa il 50 o chi il 5%? - ha domandato retoricamente il consigliere di Robbiate - Lo stimolo dovrebbe arrivare da chi ha la forza, da chi ha la massa di utenza ed economica". Sulla stessa linea anche il sindaco di Paderno d'Adda, Gianpaolo Torchio, presente tra il pubblico, che ha scavato alla radice: "Servirebbe una Merate che innanzitutto sappia cosa vuole fare". Torchio ha comunque riconosciuto che esista anche il principio di sovranità delle scelte sul proprio territorio. Ha poi sostenuto il buon lavoro di condivisione nella Conferenza dei Sindaci. Ma qui per spegnere ogni entusiasmo sarebbe bastato che qualcuno dello sparuto pubblico ricordasse l'inconsistenza dell'organismo presieduto dal sindaco di Robbiate Daniele Villa su temi di ampia gittata come l'ospedale o il trasporto pubblico o più nel concreto sui percorsi farraginosi che hanno avuto i progetti della videosorveglianza e dell'illuminazione pubblica sovracomunale. Torchio ha infine invocato la necessità di avere una forza politica che agevoli la costruzione di rapporti sovracomunali. E qui il riferimento era piuttosto al PD.


In conclusione il segretario del PD di Merate ha sostenuto che servirebbe connotare il territorio dell'Alta Brianza per le sue peculiarità produttive e turistiche. Quanto ai prossimi passi nell'attività del circolo Salvioni ha annunciato che saranno organizzati altri tavoli tematici dopo la pausa estiva. Non esclude il lancio di un sondaggio per capire e testare alcune proposte da elaborare. Tra gli argomenti dovrebbe comunque restare quello dell'urbanistica. Filippo Perego si è detto disponibile a organizzare degli incontri in cui, tavole alla mano, si possano disegnare fisicamente le proposte urbanistiche per il futuro del territorio.

M.P.
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