Approvato il contratto aziendale alla Calvi SpA

Nel mese di aprile i lavoratori della Calvi SpA, impresa metallurgica con sede a Merate, hanno votato a larghissima maggioranza a favore del rinnovo del contratto aziendale per il triennio 2022-2024. Storicamente gli accordi aziendali siglati alla Calvi sono il frutto di un progressivo miglioramento di quelli precedenti, e ciò permette ai lavoratori di beneficiare di contratti di secondo livello tra i più avanzati del territorio.


Dal punto di vista normativo, l'impianto del nuovo contratto ha confermato l'obbligo per l'azienda di coinvolgere RSU e RLS su molti aspetti relativi all'organizzazione del lavoro (orario, formazione, esternalizzazioni ecc.). Dal punto di vista economico è stato concordato un premio di risultato pari a 5000 euro, suddiviso in acconti fissi garantiti a prescindere dalle performance aziendali e in una parte variabile, e sono stati stabiliti incrementi dei fondi pensione integrativi. Altro aspetto significativo riguarda il trattamento della malattia, per cui vengono applicati i contratti nazionali più favorevoli a seconda del tipo evento (contratto Confimi per le malattie di lunga durata, contratto Unionmeccanica per quelle più brevi). Infine, come allegato al contratto è stato inserito un documento relativo agli investimenti che la proprietà intende fare nel triennio. C'è ovviamente soddisfazione per l'importante risultato raggiunto e per le innovazioni introdotte nel nuovo accordo, tra le quali è opportuno citare gli indicatori di risultato legati alla qualità del prodotto che potrebbero far aumentare l'entità del premio, e che saranno oggetto di revisione dopo un primo anno di sperimentazione. Non si può dimenticare, tuttavia, che su alcuni temi ci sono ancora molti passi avanti da fare, come ad esempio in ambito salute e sicurezza: trattandosi di un'azienda dove le movimentazioni manuali sono frequenti, infatti, il rischio infortuni e malattie professionali è alto (nel 2021 sono stati 15 i casi di infortunio). Con l'approvazione di questo contratto, la FIOM CGIL Lecco e la RSU sono riusciti a dimostrare che laddove il tasso di sindacalizzazione è alto si possono ottenere grandi avanzamenti nelle condizioni di lavoro. In un'azienda in cui 130 dipendenti su 195 sono tesserati FIOM, e i sei componenti RSU sono espressione della medesima organizzazione sindacale, i rapporti di forza consentono ai lavoratori di mobilitarsi per difendere i diritti acquisiti e rivendicarne di nuovi. I diritti si conquistano attraverso la contrattazione, senza attendere gesti di benevolenza da parte del datore di lavoro.
Comunicasto stampa CGIL
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