Lomagna: viaggio nella grande bellezza della villa di Franco Keller tra piante esotiche, limonaie, gallerie, tunnel, ponti vichinghi

Se avete sempre sognato di vivere in una reggia, ora il vostro sogno potrebbe avverarsi. Villa padronale, piscina in stile vittoriano Anni '50, un castello adibito a salone delle mostre, due aree adattate all'atterraggio di elicotteri in un parco secolare di sessantamila metri quadrati, il tutto in posizione panoramica e a un tiro di schioppo da Milano. Ovviamente è necessario disporre di un budget adeguato, visto che il costo del compendio sfiora i venti milioni di euro, ma qui entra in gioco la vostra abilità nel condurre la trattativa.

L'ing. Franco Keller

 

L'ingegner Franco Keller, 77 anni appena compiuti, ha infatti deciso di mettere in vendita la lussuosa dimora di via San Francesco a Lomagna, acquistata vent'anni fa dalla famiglia Floriani.

Se intendete visitare la proprietà, vi consigliamo di ritagliarvi un intero pomeriggio e di munirvi di scarpe comode.

Nei giorni scorsi è stato proprio l'ingegner Keller ad aprirci le porte, ma forse sarebbe meglio dire i cancelli, della principesca dimora in cui ha vissuto per due decenni con la moglie e i tre figli. Ora che sono rimasti soli ad abitarvi, i coniugi Keller hanno deciso di lasciare l'imponente "Villa Desaparesida", come è stata ribattezzata dall'ingegnere, disposta su più piani per un totale di mille metri quadrati. Troppi anche per un personaggio eclettico come lui.

Ma come è arrivato in Brianza vent'anni fa l'ex patron della Iml, ora presidente della Intergen di Lomagna?

"Ricordo che venni contattato dal ragionier Giorgio Rughetto di Merate che mi informò che c'era una dimora prestigiosa in vendita. In un primo momento non presi neppure in considerazione la proposta, poi con mia moglie considerammo l'idea di farci una passeggiata più per curiosità che per altro e così ci accordammo per una visita...".

 

E fu amore a prima vista. I coniugi Keller rimasero infatti ammaliati dal parco e dagli edifici storici che completano la dimora.

"In due ore decidemmo di acquistare l'intera proprietà e in tutti questi anni non ci siamo mai pentiti. Il giorno in cui firmammo l'atto di acquisto la signora Floriani ci disse: "Spero che possiate apprezzare questo luogo come lo abbiamo apprezzato noi in questi cinquant'anni". E così è stato... Appena iniziati i lavori di restauro, ci trasferimmo e di fatto per un periodo vivemmo all'interno del cantiere e si rivelò un'impresa appassionante".


Complessivamente la proprietà comprende ottomila metri quadrati di superfici coperte. Negli anni sono stati innumerevoli gli interventi di restauro compiuti dall'ingegnere Keller, che ha creato con tanta fantasia e ironia diverse aree tematiche: dal Secret garden alla Romantic forest, dal Labyrinth all'Impluvium walk circus... ogni metro quadro ha la sua storia, ma soprattutto è identificato con eleganti "insegne" in metallo e ogni oggetto è numerato per semplificarne l'individuazione.

Della lussureggiante dimora si tramandano storie e leggende che si perdono nel tempo. In origine apparteneva alla famiglia Gargantini che vi si era trasferita dopo che un violento incendio distrusse il castello collocato dove ora sorge la Trattoria Castello, al confine tra Lomagna e Carnate. Dopo qualche tempo, era il 1860, il nobile Gargantini decise di radere al suolo l'edificio per poi ricostruirlo con la sontuosità che il tempo richiedeva. Purtroppo però sembra che una volta demolito l'edificio originale, siano venuti meno i fondi per la nuova edificazione. Fu così che Gargantini decise allora di trasformare quella che era l'abitazione del custode in una lussuosa residenza in stile eclettico.

"Compiendo dei lavori nel parco - ci ha confessato l'ingegner Keller - abbiamo trovato quelle che erano le fondamenta della villa padronale che era stata rasa al suolo. Ma sono tante le scoperte che abbiamo fatto in questi anni. C'era chi raccontava di una stanza segreta dove il nobile Gargantini si intratteneva con le fanciulle che venivano introdotte nell'alcova attraverso un tunnel sotterraneo che partiva da Cascina Pirola e sbucava nella stanza segreta. Durante alcuni lavori abbiamo trovato quella che doveva essere l'alcova e anche i resti del sotterraneo, ormai crollato, che collegava la villa alla cascina".

Ma non è questa l'unica storia che si racconta sugli originali residenti della Villa Gargantini. Si narra infatti che in quello che oggi ha le sembianze di un antico castello con tanto di merletti e che ospita la collezione d'arte dell'ingegner Keller, di cui parleremo più avanti, si trovasse un'accogliente piscina, dove la nobildonna, si dice per vendicarsi degli svaghi lussuriosi del marito, si intrattenesse per lunghi e rilassanti bagni assistita da giovani valletti di colore.

Gli spazi destinati ad auditorium del centro congressi

Tornando invece ai tempi nostri, nel 2005 l'ingegner Keller, dopo aver commissionato un'indagine di mercato, aveva deciso di riconvertire parte della proprietà in un sontuoso centro congressi capace di accogliere fino a mille ospiti e 500 congressisti.

In un'intervista rilasciata nel lontano 2008 alla domanda quale fosse il suo sogno nel cassetto aveva risposto: "Mettere in piedi un centro congressi in grado di ospitare un evento che consenta di raccogliere in una sera 4 milioni di euro".

L'intervento interessò alcuni edifici esistenti e il naturale declivio del terreno permise di realizzare un centro congressi seminterrato con un lato aperto sul parco, l'auditorium non venne però mai ultimato. "Purtroppo nel 2009 arrivò la crisi e tutto il settore della congressistica ebbe una battuta d'arresto. Successivamente commissionai una nuova ricerca di mercato sull'attività e dovetti prendere atto che era un segmento letteralmente scomparso. A quel punto non aveva più senso portare a termine i lavori".
 
 
La sala ispirata a una nave vichinga, vista dall'alto e dal basso

 

E gli uomini saggi sanno bene che quando un sogno diventa irrealizzabile è la scelta migliore è rinunciarci.

I lavori erano comunque ormai in fase avanzata, al punto che alcuni saloni vengono oggi concessi in uso per riunioni e serate benefiche ad associazioni di volontariato del territorio. Tra queste c'è la sala battezzata Ponte dei Vichinghi. In pratica il pavimento del salone al primo piano è trasparente e poggia su una struttura in legno che ricorda lo scheletro di una nave vichinga, da cui ha preso il nome. A chi ci cammina sopra, in particolare a chi soffre di vertigini, provoca sensazioni decisamente forti.

C'è anche un'ampia e suggestiva grotta artificiale con diversi percorsi e spazi nel sottosuolo, un luogo misterioso dove si ha la sensazione di immergersi nelle viscere della terra.

La limonaia

In quella che un tempo era la limonaia, anche questa completamene ristrutturata, le essenze di limoni hanno lasciato spazio alle piante esotiche rare coltivate dalla signora Keller. Mentre le numerose piante di limoni, alcune delle quali risalenti al 1800, durante il periodo invernale vengono ricoverate in una serra realizzata appositamente nel parco.

La proprietà comprende anche un ampio edificio rurale, che in passato era una moderna stalla dove la famiglia Floriani allevava bestiame. Se il vostro sogno è di tornare alla terra e all'allevamento degli animali, c'è tutto il necessario per partire con il piede giusto.

La grotta artificiale

In fatto di originalità l'attuale inquilino non è certo secondo a nessuno. Forse la realizzazione più bizzarra, sempre che sia possibile fare una classifica delle stravaganze, è certamente la collezione di opere d'arte custodita nella "Lilith and Daughters - The pop & circumstance collection of erotic art" con il sottotitolo "From mixed to full hybrid arts - the digital contamination of visual arts". Ben trecento opere con un unico soggetto, il punto più femminile della donna. Non comuni nudi di donna, ma opere, per lo più dipinti con le più svariate tecniche, dedicate all'organo sessuale femminile.

La scultura "Anime" opera dell'artista Benetton

 

Una collezione custodita gelosamente e ben protetta, anche dagli agenti atmosferici, di inestimabile valore, che assieme alle armi, di ogni tipo e calibro, rappresentano le principali passioni dell'ingegner Keller. E alla inevitabile domanda del perché... l'ingegner Keller è estremamente asciutto: "Per dimostrare che nell'arte non esiste pornografia..." E se lo dice lui...

Anche l'acqua piovana che cade sulle superfici impermeabilizzate, come tetti e cortili, viene raccolta e utilizzata per alimentare il suggestivo laghetto e in caso di piogge abbondanti l'acqua attraverso un troppopieno defluisce nel serbatoio dove viene poi utilizzata per l'irrigazione nei periodi di siccità. Qui, dove tutto sembra essere lasciato al caso, alla fantasia e all'estroverso senso del bello dell'ingegner Keller, anche l'acqua che cade dal cielo ha un suo percorso preciso da seguire.

Del resto la frase a cui si ispira ogni giorno l'imprenditore è emblematica: "The only difference between men and boys is the price of their toys", tradotto "L'unica differenza tra gli uomini e i bambini è il prezzo dei loro giocattoli":

E nella lussuosa dimora di via San Francesco a Lomagna l'ingegner Keller, forse anche per il fatto di esser nato il giorno di Natale, non ha mai smesso di giocare.

Angelo Baiguini
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